Viper, la Dodge è pronta a mordere torna la mitica sportiva americana

La Dodge Viper durante la presentazione al salone di New York
NEW YORK - C’è un pensiero che può servire da consolazione ai tanti fan di un’automobile di razza quando la mala sorte, un tracollo economico o una malaugurata decisione...

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NEW YORK - C’è un pensiero che può servire da consolazione ai tanti fan di un’automobile di razza quando la mala sorte, un tracollo economico o una malaugurata decisione dall’alto, ne decreta il ritiro dal mercato. Il pensiero è che prima o poi un nuovo manager in tempi di vacche grasse tirerà fuori dal cilindro l’idea di riportarla in vita.

Questo è quanto è successo alla Viper, tolta di circolazione tre anni fa dal portfolio Dodge all’arrivo di Marchionne ad Auburn Hills, e riapparsa ieri all’apertura del salone di New York nelle file della neonata SRT, il settore sportivo della Chrysler.

Il serpente è tornato a mordere con ferocia, in una presentazione di alta carica emotiva, condotta dal designer e presidente della SRT Ralph Gilles: «È come avere riconquistato l’anima che avevamo perso - ha dichiarato - questa vettura, così come l’intera azienda, è l’emblema della nostra sopravvivenza». La nuova pelle dopo la muta si è arricchita di carbonio, che insieme ad un uso più esteso dell’alluminio nel ruggente V10, porta il peso del roadster appena sopra la soglia dei 2000 Kg. Una manciata addizionale di cavalli (640), l’abolizione della doppia frizione in favore di un cambio manuale a sei marce sull’asse posteriore, e l’irrigidimento del telaio, promettono di rinverdire la forza brutale che la Viper ha sempre sprigionato. Alla versione base si affianca una GTS con interni di stretta ispirazione Maranello, mentre una GTS-R è già pronta per tornare in pista nella serie americana Le Mans.

All’ombra della Vipera, il gruppo Chrysler offre poi un anticipazione della nuova Dodge Dart imparentata alla Giulietta, e un esteso maquillage sportivo per il revival Challenger Rallye Redline. Anche la General Motors è venuta a New York a festeggiare la nuova opulenza di cui sta godendo, con uno stand che occupa un’intera ala del Palazzo dei Congressi. Sul podio c’è la decima versione dell’imperitura Impala, la familiare gioiello della casa, che stenta finora a competere con la migliore concorrenza giapponese e con quella della Ford Fusion. Maggiore successo hanno i suoi Suv come lo Chevy Traverse che è stato appena rinnovato. Ora tocca al Buick Enclave spingersi un paio di tacche più in alto in direzione del lusso con interni più soffici al tatto, e con luci led aggiunte sui quattro fanali. Stessa operazione anche per il crossover della Cadillac, l’SRX, con la differenza che qui il valore aggiunto è elettronico piuttosto che tattile: comandi vocali per lo smartfone una volta inserito sulla plancia, pilota automatico intelligente con controllo della distanza dagli ostacoli, ed eliminazione dei rumori ambientali rilevati dal microfono di bordo. Gli americani hanno riaperto i cordoni della borsa e sono disposti a spendere con più allegria.


Si ha questa chiara impressione di fronte allo stand della Lincoln, che finalmente ha trovato una sua dimensione a fianco della Ford, e manco a dirlo punta decisamente verso il lusso, con una MKZ nuova di zecca, la cui griglia ricorda le ali spiegate di un’aquila. Per lanciarla il direttore commerciale Mark Fields ha annunciato un intero nuovo codice di comportamento della rete di vendita che spazia dall’invito a cena all’albergo pagato per il fine settimana del nuovo cliente, e che continua con la celebrazione degli anniversari della data di acquisto. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino