Unrae chiede detraibilità spesa sostituzione auto inquinanti. Crisci: «Troppo lente le attuali radiazioni di Euro 1 e Euro 2»

Michele Crisci, presidente dell'Unrae
BOLOGNA - Unrae, l’Unione Nazionale dei Rappresentanti degli Autoveicoli Esteri, lancia l’allarme su l’inefficacia delle misure che vengono prese dalle...

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BOLOGNA - Unrae, l’Unione Nazionale dei Rappresentanti degli Autoveicoli Esteri, lancia l’allarme su l’inefficacia delle misure che vengono prese dalle amministrazioni locali per limitare, attraverso i divieti di circolazione dei veicoli diesel, l’inquinamento dell’aria. E ribadisce invece l’assoluta necessità di accelerare il rinnovo del parco circolante con efficaci misure di incentivazione, come la detraibilità della spesa che lo Stato ha già applicato in molti altri settori.


Lo ha affermato il presidente dell’Unrae Michele Crisci, durante un convegno organizzato a Bologna in occasione del Motor Show. «Se la mobilità è un bisogno, sacrificare l’ auto è solo una soluzione semplicistica - ha detto Crisci - e occorre invece lavorare sulle infrastrutture per rendere scorrevole il traffico e soprattutto lavorare sullo smaltimento del parco anziano. La velocità di uscita delle auto vecchie è però troppo lenta. Al ritmo delle radiazioni attuali impiegheremmo infatti 25 anni per eliminare tutte le Euro 1 ancora sulle nostre strade e 10 per tutte le Euro 2». Il presidente dell’Unrae ha poi ricordato che la situazione è ancora più complicata nell’ambito dei veicoli commerciali, dato che servirebbero 44 anni per eliminare tutti i veicoli ante Euro 2. Crisci ha ribadito come siano state unicamente i costruttori di auto a varare campagne di "rottamazione" e di incentivazione al rinnovo del parco: «le Case automobilistiche con le loro Reti stanno mettendo in campo risorse ingenti per accelerare il rinnovo del parco - ha detto - e lo vedete dalle promozioni in corso, le più forti di sempre».

Esistono - secondo il presidente dell’Unrae - «formule fiscali che si sono dimostrate efficaci in altri settori come le detrazioni per ristrutturazione. Perché non estendere allora il principio della detraibilità dei costi di acquisto a chi compra un’ auto ecologica rottamandone una vecchia? Magari, mutuando un’idea francese, con l’estensione della detraibilità anche all’acquisto di un usato ‘frescò Euro 5 o Euro 6». Ciò che va evitato, secondo l’Unione Nazionale dei Rappresentanti degli Autoveicoli Esteri, è il penalizzare le auto Euro 6, dotate di tecnologie di ultima generazione così come richiesta dal decisore europeo, e quindi di penalizzare (come avviene a Roma dove vengono bloccati anche i diesel Euro 6) i cittadini che hanno da poco acquistato un’ auto nuova.


«Unrae è disponibile a parlare con tutti gli enti locali - ha detto Crisci - prima che vengano presi provvedimenti con impatti sul mondo dell’ auto. La nostra richiesta, in stretta ottica di neutralità tecnologica, è di promuovere efficacemente le politiche di stimolo al rinnovo del parco circolante, non criminalizzare il prodotto più fresco, segnatamente l’Euro 6 che come avete sentito è la tecnologia al momento più efficace per accompagnare la transizione». La richiesta dell’Unrae è quella di realizzare un coordinamento tra i provvedimenti presi a base locale e nazionale attraverso una "cabina di regia" di alto profilo istituzionale capace di guidare, nel rispetto delle autonomie locali, anche l’adeguamento infrastrutturale per prepararsi ad accogliere il nuovo che avanza, con l’adeguata autorevolezza. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino