LONDRA - Oltre 770.000 unità consegnate nel mondo in 8 anni hanno fatto della Range Rover Evoque un’autentica icona. Non sono tanto i numeri a giustificare la...
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Oltre che bella da vedere, la nuova Evoque è una rappresentativa vetrina delle tecnologie più recenti – e non sono certo poche – a disposizione del gruppo Jaguar Land Rover, a cominciare dai moderni 4 cilindri dell’evoluta ed efficiente famiglia Ingenium, rappresentata dai 2.0 turbodiesel da 150, 180 e 240 cv ai quali si affiancano i benzina di pari cilindrata con potenze di 200, 250 e 300 cv, tutti abbinati al cambio automatico a 9 marce. In questo campo, la tecnologia di punta è rappresentata dal sistema mild-hybrid con rete a 48 Volt che supporta – ed è al primo utilizzo in casa Land Rover – tutte le motorizzazioni termiche (è di serie con le più potenti, in opzione con le altre), contribuendo a migliorarne sia le prestazioni, sia l’efficienza energetica. E siamo solo all’antipasto, perché entro un anno dal lancio arriverà l’ibrido plug-in con un 3 cilindri Ingenium.
Poiché l’anteprima londinese, strettamente riservata a una (peraltro foltissima) schiera di invitati, non prevedeva di mostrare la nuova Evoque su strade aperte al pubblico, le impressioni di guida si sono limitate a un tracciato off-road appositamente realizzato in una location al riparo da occhi indiscreti, che ci ha permesso di apprezzare l’efficacia del Terrain Response 2 – la più recente declinazione del raffinato sistema di gestione della motricità – e la versatilità di una vettura che esprime appieno la filosofia del marchio, esibendosi persino in un “tuffo” in piscina affrontato e superato con la massima disinvoltura, a dimostrazione di una profondità di guado che nel cambio di generazione è passata da 50 a 60 cm. Proprio nei passaggi più ostici del percorso si è rivelata preziosa una chicca tecnologica che l’Evoque propone in prima mondiale. Si chiama “ClearSight Ground View” ed è l’applicazione pratica del concetto di “cofano invisibile” anticipato al Salone di New York del 2014 dalla concept car Land Rover Discovery Vision.
Il sistema combina il lavoro di tre telecamere anteriori (una nella calandra, due sui retrovisori esterni) con un sofisticato software di elaborazione delle immagini per riprodurre sul display di bordo una visione puntuale e precisa delle ruote “nude” e del loro esatto posizionamento sul terreno. Un aiuto davvero prezioso soprattutto nei passaggi in fuoristrada più angusti e impegnativi. Un’altra novità intrigante che coinvolge le capacità “visive” della vettura è rappresentata dall’ampio retrovisore interno che alla semplice pressione di un pulsante si trasforma in uno schermo panoramico che riproduce le immagini – con una precisione e una nitidezza degna dei più evoluti televisori di ultima generazione – riprese dalla telecamera posteriore collocata sopra il lunotto, in modo da bypassare eventuali carichi voluminosi garantendo sempre – anche in condizioni atmosferiche avverse – un’impeccabile visibilità durante la retromarcia.
Il segno più evidente dei contenuti hi-tech dell’Evoque si trova nell’abitacolo: è il Land Rover Touch Pro Duo costituito da due schermi sovrapposti da 10 pollici – uno destinato all’infotainment, l’altro alla gestione di quasi tutte le regolazioni e le funzionalità dell’auto – che al centro della plancia affiancano il quadro strumenti da 12,3” interamente digitale e ampiamente configurabile posizionato davanti al guidatore.
Attesa in concessionaria entro la primavera 2019, la nuova Evoque è comunque già ordinabile a partire da 44.500 euro per la versione con il Td4 turbodiesel da 150 cv e trazione integrale, mentre le varianti a due ruote motrici arriveranno successivamente al lancio.
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Il Gazzettino