MILANO - I miti della Formula 1 mettono la loro esperienza al servizio delle automobili da usare tutti i giorni. La nuova tendenza dei costruttori sembra questa: se Infiniti...
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Lungo termine. L'accordo raggiunto tra la casa di Stoccarda e il pilota più titolato del mondo (nessuno ha fatto meglio di lui) va oltre gli impegni agonistici della Mercedes, che pure è uno dei top team dell'attuale stagione di Formula 1. Schumi dovrà infatti mettere la sua enorme esperienza e la sua grande sensibilità di pilota (e di uomo in prima linea sui temi della sicurezza stradale) a disposizione del marchio Mercedes Benz, di cui è ambasciatore, per contribuire a sviluppare le soluzioni e le tecnologie più adatte a rendere le automobili sempre meno pericolose.
Obiettivo. Il particolare la sua collaborazione si concentrerà sui sistemi «Intelligent drive», cioè il nome che comprende l'evoluzione dei sistemi di sicurezza e comfort del marchio. Un settore considerato cruciale dagli strateghi di Stoccarda e un impegno che Schumi spiega così: « A me il futuro interessa più che il presente o il passato: fin da quando ho iniziato a correre in Formula 1 ho sempre pensato che si dovesse ricercare un miglioramento continuo. Ecco perché ho spesso confidato nelle nuove tecnologie delle monoposto, imparando a sfruttarle al meglio. Sono quindi un sostenitore dichiarato dei sistemi di assistenza alla guida, tanto sulle vetture da gara quanto su quelle stradali».
Il debutto. La prima uscita ufficiale del grande pilota nella sua nuova veste è annunciato per il 1° maggio quando sarà a fianco del presidente Dieter Zetsche alla giornata dei Temi del Futuro organizzata dall'importante quotidiano tedesco Handelsblatt. Si rinnova e si consolida così un sodalizio che ha caratterizzato i due estremi della carriera professionale di Schumacher, che ha vissuto le sue prime esperienze in pista come pilota junior Merecedes Benz e ha concluso la sua inimitabile vicenda sportiva come pilota (ormai non più junior) della Stella nella competizione più importante. Non è quindi un caso che il solitamente schivo ex iridato abbia tenuto a manifestare il proprio entusiasmo «per l'opportunità di poter contribuire all'evoluzione e all'ottimizzazione dei sistemi di sicurezza proprio a fianco del marchio che ha inventato l'automobile». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino