TORINO - Ancora segno negativo per il mercato delle auto in Europa. Ad aprile le immatricolazioni nei 28 Paesi dell’Unione Europea più Efta (Svizzera, Norvegia e...
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«I numeri di aprile confermano il permanere di una certa difficoltà in Europa, soprattutto nei mercati britannico e spagnolo. Ma la situazione più difficile, nonostante il segno positivo nel mese, rimane quella italiana, con una flessione del 4,6% da inizio anno». Andrea Cardinali, neo direttore generale dell’Unrae, l’Associazione delle Case Automobilistiche estere, commenta così i dati dell’Acea sulle immatricolazioni delle auto nel mese di aprile in Europa. «Per giunta, nei primi 4 mesi del 2019 in Italia le emissioni di CO2 sono aumentate del 6,5%, e questo è effetto della campagna di demonizzazione sul diesel, che non risparmia - del tutto ingiustificatamente - nemmeno le modernissime motorizzazioni Euro 6 - aggiunge - Mentre ci si accanisce sulle nuove immatricolazioni con misure penalizzanti, si trascura il vero malato: un parco circolante vetusto, insicuro ed inquinante. La sua età media, con la crisi del 2008, è passata da 7,5 a 10,9 anni - il valore più elevato fra i major markets dopo quello spagnolo - e il trend non si è più invertito. Con i ritmi attuali, per liberare le nostre strade dalle vetture ante Euro 4 servirebbero quasi 14 anni, e nel frattempo anche le Euro 5 saranno divenute archeologia industriale».
«Come abbiamo ribadito pochi giorni fa a Verona in occasione di un incontro con la stampa congiuntamente alle altre associazioni della filiera, il rinnovo del parco circolante deve diventare una priorità nazionale: è indispensabile - conclude Cardinali - che il Governo prenda provvedimenti in un’ottica di neutralità tecnologica, ed è necessario farlo ora». Il Gruppo Fca ha immatricolato ad aprile 88.755 auto nell’Europa dei 28 più i Paesi dell’Efta (Svizzera, Islanda e Norvegia), il 3% in meno rispetto allo stesso mese del 2018. La quota scende dal 6,8% al 6,6%. Nei primi quattro mesi dell’anno il calo è stato dell’8,8%, con le vendite che si sono fermate a 348.672 vetture. In calo anche la quota, passata dal 6,8% al 6,3%. Di assoluto rilievo i risultati ottenuti da Panda e Ypsilon. La prima è la più venduta del segmento A, sia in aprile sia nel quadrimestre: 18.300 registrazioni nel mese (vendite +49,1%) e 71.700 nel progressivo annuo (+20,5% in un segmento che complessivamente nell’anno perde l’1,3%). La Ypsilon - stabilmente la vettura del segmento B più venduta in Italia - cresce del 30,7% nel mese (con 5.700 vetture vendute) e del 33,9% nell’anno (24.200 registrazioni).
Da segnalare per Fca i risultati in Germania, dove le vendite aumentano del 2,9% nel quadrimestre e addirittura del 18,2% in aprile, in controtendenza rispetto al mercato che cala dell’1,1%. Jeep immatricola quasi 13.700 vetture, per una quota all’1%. Sono 59.600 le registrazioni nei primi quattro mesi del 2019, il 7,1% in più in confronto al progressivo del 2018, e la quota è all’1,1%, +0,1 punti percentuali. Da segnalare gli incrementi delle vendite di Wrangler (+47,5% in aprile e +88,2% nel quadrimestre), Cherokee (+5,4% nel mese e +24,85% nel progressivo annuo), Renegade (rispettivamente +4,8% e +6,95%) e Compass (+3,7% nel quadrimestre). Alfa Romeo in aprile registra quasi 4.700 vetture, per una quota dello 0,3%.
Nel progressivo annuo sono 19.400 le registrazioni e la quota allo 0,4%. Tra i major market positivo risultato di Alfa Romeo in Spagna dove il brand chiude il mese in crescita del 15,2% e nel primo quadrimestre del 34,2%. Vendite in aumento in aprile per Stelvio, che registra una crescita dell’1,3% rispetto allo stesso mese del 2018. Oltre 64 mila le Fiat immatricolate in aprile, per una quota del 4,8%, in crescita di 0,1 punti percentuali rispetto allo stesso mese del 2018. Nei primi quattro mesi dell’anno il marchio registra più di 243 mila vetture, pari al 4,4% di quota. Fiat Panda e Fiat 500 dominano la classifica di vendite del segmento A. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino