Los Angeles Auto Show, al via l'Oscar delle emozioni su 4 ruote: dalla Porsche 911 alla Jeep Gladiator

La nuova Jeep Gladiator
LOS ANGELES - Due “cartoline” raccontano meglio di ogni altro commento questa edizione del Los Angeles Auto Show, uno dei pochi Saloni ancora in piena attività...

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LOS ANGELES - Due “cartoline” raccontano meglio di ogni altro commento questa edizione del Los Angeles Auto Show, uno dei pochi Saloni ancora in piena attività anche grazie alla passione dei californiani per le auto, per i motori potenti e per l’immagine che è legata alla guida di modelli sportivi o di lusso. La prima giunge dallo stand della Volvo, che torna allo Show californiano con uno allestimento privo di auto e dedicato invece ai servizi e all’innovazione. Da qui arriva un chiaro (e preoccupante) messaggio: il settore dell’automotive si sta svuotando. Non solo dei grandi manager (primo fra tutti Sergio Marchionne, nominato Uomo dell’Anno 2018 dalla autorevole rivista Motor Trend) che sono usciti di scena nel 2018. Ciò che manca è una visioni ottimistica della potenzialità che l’automobile e quanto ad essa collegato hanno ancora sul piano della produzione, della vendita e dell’assistenza.


L’industria globale, anche se le vendite continuano a reggere, è minacciata da più lati e soffre negli Stati Uniti delle prospettive negative che arrivano dalla politica dei dazi di Trump e dalla crisi della General Motors, e in Europa delle conseguenze, non ancora chiare, della Brexit. E resta “nebulosa” anche la visione legata alla elettrificazione, promessa per i prossimi anni: tutti si sono impegnati su questo fronte, annunciando grandissimi investimenti, ma una credibile transizione - basta vedere cosa circola sulle strade di Los Angeles - è ancora lontana da venire, assieme ai profitti promessi dai veicoli a batteria. La seconda cartolina con la firma “Saluti dal Los Angeles Auto Show” si riferisce invece allo stand della Infiniti, il brand di lusso del Gruppo Nissan, dove con una creatività forse eccessiva i maghi locali del marketing hanno fatto arrivare uno chef davvero particolare, che cucina i cibi in un tripudio di fuoco, quello generato dai saldatori che si usano per costruire e riparare le automobili. Fiamme sul mondo dell’auto, ma per fortuna sotto controllo al 100%, che enfatizzano la “passione2 per i pistoni roventi, per i turbo portati al calor bianco dai gas di scarico, per le gomme che fumano in accelerazione.


L’edizione 2018 del Los Angeles Auto Show riserva infatti il suo red carpet a modelli prestazionali, con grandi motori benzina e perfino diesel, lasciando a poche novità “green’” - come l’inedita Audi e-Tron GT o il veicolo commerciale ID Buzz Cargo di Volkswagen - il compito di attirare l’interesse sulla mobilità elettrica del futuro. La California, del resto, è uno scenario perfetto per modelli come la ottava generazione della Porsche 911 con motore da 450 Cv, per la Bentley Continental GT Cabriolet, per la Mercedes AMG GT R Pro, per la Bmw Serie 8 e per le versioni più emozionali del suv Maserati Levante, quelle dotate di motore 8V da 550 Cv nella variante GTS e da 590 Cv in quella Trofeo. Ed anche per il “gioiello” svelato da Jeep in occasione di questo Salone, il pick-up Gladiator (anch’esso con alternative benzina ed eco-diesel), che in tutto il mondo sarà un compagno per la quotidianità e per l’evasione e il tempo libero. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino