La “Bella di Roma” e la Ghia 1500 vanno in meta. I due gioielli d'epoca sul campo della Rugby Roma Olimpic

L’ ARS1 e la 1500 Ghia sui prati verdi di Tor Pagnotta della Rugby Roma
In attesa delle prime partite amichevoli di preparazione per il campionato che scatterà in autunno, il campo della Rugby Roma Olimpic si è trasformato in un set...

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In attesa delle prime partite amichevoli di preparazione per il campionato che scatterà in autunno, il campo della Rugby Roma Olimpic si è trasformato in un set fotografico per auto storiche. Protagoniste la “Bella di Roma” per eccellenza e un altro “pezzo da novanta” la 1500 Ghia che si sono ritrovate in perfetta forma dopo il lungo stop causato dal COVID sui prati verdi di Tor Pagnotta. L’ ARS1, questo il nome ufficiale della “Bella di Roma”, è come abbiamo già scritto un pezzo unico nato all’inizio degli anni sessanta, attorno alla quale hanno lavorato i migliori specialisti romani. Rodolfo Patriarca per il telaio, Giannini per il motore, un 1500 derivato dalla Giulietta SV, Filacchione per la carrozzeria ideata da Gianini padre, il progettista della “Rondine”, e figlio, Bruno Patriarca per la messa a punto finale. Come buona parte delle vetture di questo tipo ha avuto il suo momento di gloria ed è poi precipitata nell’oblio.

La fortuna ha voluto che sia stata riscoperta dall’attuale proprietario, il Marchese Guglielmo Guglielmi delle Rocchette, che con una passione genuina l’ha riportata all’antico splendore, e ne cura ogni aspetto per mantenerla sempre in efficienza, tanto che raggiungere il…set ha affrontato il GRA di prima mattina. Tra l’altro alla Rugby Roma la “Bella di Roma” ha incontrato Franco Patriarca, che la rivede sempre volentieri. L’altra 1500 è la GHIA. Anche qui si intrecciano due storie. La prima è legata al progetto che doveva inizialmente portare alla definizione del nuovo coupè Fiat anni sessanta, poi abbandonato dalla Casa a favore della GT 1200-1500 firmata Pininfarina, e portato avanti autonomamente dal carrozziere torinese. Dunque solo il motore e la meccanica sono Fiat.

Il telaio è dello specialista Gilco, la carrozzeria è stata sviluppata in Ghia da Sergio Sartorelli, formatosi alla scuola di Boano. Complessivamente, la 1500 Ghia è stata costruita in circa 850 esemplari, commercializzati direttamente dal carrozziere. Uno di questi è stato recuperato qualche anno fa da Alessandro Caciotti, all’epoca componente del management Nissan Italia diretto dall’indimenticabile Giuliano Musumeci Greco. Da sempre appassionato di auto d’epoca, Caciotti fu indirizzato dalla moglie: “Guarda, c’ è una strana macchina abbandonata qui vicino casa…” Da lì è partito tutto, e la 1500 Ghia esaltata dalla verniciatura nero brillante, è andata in …meta assieme all’ARS 1. 

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Il Gazzettino