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Dall'1 giugno al 31 agosto sulle strade italiane sono morti 59 ciclisti, 4 persone che stavano utilizzando i monopattini e 64 pedoni, gli utenti più vulnerabili della strada: 127 vittime e 195 sinistri gravissimi, "con utenti ancora in lotta tra la vita e la morte e altri con danni permanenti", sottolinea Giordano Biserni, presidente dell'Associazione sostenitori Polstrada (Asaps), illustrando i dati dei propri Osservatori. Si tratta di 105 uomini e 22 donne, 9 minorenni, la più piccola aveva solo 9 anni ed era sulla sua bicicletta; 57 utenti avevano più di 65 anni, "a dimostrazione che con l'avanzare dell'età i rischi sulla strada diventano ancora più devastanti". Analizzando i tre mesi estivi, emerge che nel 2019 sulla base dei dati definitivi raccolti da Aci e Istat erano stati 189 i decessi (80 ciclisti e 109 pedoni), nel 2020 furono 157 (65 ciclisti, 91 pedoni e un monopattinista nel bolognese), mentre sui dati provvisori Asaps "siamo a 127 ma con molti utenti deceduti negli ospedali a distanza di giorni e non ancora censiti". Continuano ad essere presenti i 'pirati', che hanno ucciso nel periodo ben dieci persone (7 pedoni e 3 ciclisti).
Alcol e droga alla guida hanno causato 12 decessi tra ciclisti e pedoni, "dato parziale perché in molti casi gli accertamenti medico-legali in ospedale giungono dopo settimane agli organi di polizia stradale".
Il Gazzettino