Giulia Extralarge sulle pareti del Lingotto per un “nuovo approccio comunicativo”

La Giulia compare in versione extralarge sulla facciata del Lingotto
TORINO – A Torino, la “meccanica delle emozioni” è in formato gigante. Lo slogan che accompagna il rilancio di Alfa Romeo e che “scorta” anche...

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TORINO – A Torino, la “meccanica delle emozioni” è in formato gigante. Lo slogan che accompagna il rilancio di Alfa Romeo e che “scorta” anche il debutto della nuova Giulia compare in versione extralarge sulla facciata del Lingotto, il palazzo simbolo dell'industria italiana, apprezzato anche dall'architetto Le Corbusier per lo sviluppo verticale e per l'inedita soluzione delle pista di collaudo sul tetto.



Nell'ambito della campagna pubblicitaria per il debutto di nuova Giulia e della versione top di gamma Quadrifoglio, oltre a riservare una frecciatina alle “solite berline tedesche”, gli strateghi della comunicazione hanno deciso di rivestire la parete del Lingotto con due enormi affissioni che sfiorano i 700 metri quadrati, praticamente le dimensioni dell'area di rigore di un campo da calcio.


I due colossali manifesti (371 mq uno e 313 l'altro) rimarranno visibili fino alla fine di luglio per quella che è stata definita una “campagna di comunicazione straordinaria e dal forte impatto visivo”. In una nota, il costruttore parla anche di un “nuovo approccio comunicativo in grado di evolversi nel tempo ma sempre nel solco della tradizione” a proposito della scelta del Lingotto per l'“affissione” di taglia XXL.


Prima stabilimento e poi centro polifunzionale, la struttura realizzata nel 1923 è il simbolo di un'archeologia industriale che rinasce. È un esempio dell'Italia non solo del “fare”, ma anche del “fare bene”. Che è poi quello cui aspira Alfa Romeo, guidata dal tedesco Harald Wester verso un nuovo orizzonte di concretezza tecnica ed ora affidata all'americano Reid Bigland, chiamato a trasformare in volumi la visione planetario di Sergio Marchionne. Nelle due enormi Giulia “sospese” c'è anche questo: un Biscione che pensa in grande.
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Il Gazzettino