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Da un po’ di tempo, quando si parla di Ferrari, ci si eccita al pensiero che stia per arrivare la Purosangue, primo SUV a quattro porte e trazione integrale della casa di Maranello. Ma in quell’autentico santuario della tecnologia fondato 75 anni fa da Enzo Ferrari vanno avanti, con continuità, anche altri progetti legati alla tradizione, altrettanto interessanti e non meno innovativi. Il più recente si chiama 296 GTS, versione con tetto rigido retrattile della già nota berlinetta 296 GTB: un capolavoro di stile e di tecnologia destinato a scrivere un altro capitolo fondamentale nella storia di Maranello. Come la versione chiusa da cui deriva, la nuova Ferrari Spider utilizza la motorizzazione V6 biturbo a 120° da 663 cv accoppiata a un motore elettrico in grado di erogare ulteriori 122 kW (167 cv). Nella storia dell’azienda non mancano precedenti di propulsori V6 (nel 1961 l’americano Phil Hill vinse il mondiale di Formula 1 con la Ferrari 156), ma questo è il primo 6 cilindri della storia nato per una vettura spider stradale con il logo del cavallino rampante. La cilindrata è di 2.996 cc (come indicato dalla sigla 296) e la potenza complessiva raggiunge gli 830 cv, promettendo prestazioni ineguagliabili: velocità massima di 330 km/h e 0-100 in 2,9 secondi.
Tutto ciò sfoggiando anche un sound innovativo, impreziosito dalla possibilità di goderselo in plein air. Il tetto retrattile rigido RHT – vale la pena sottolinearlo – non compromette né il fascino della silhouette (semmai l’esalta) né le qualità aerodinamiche. A tetto aperto, dunque, vengono valorizzate le linee sportive e filanti firmate dal Centro Stile guidato da Flavio Manzoni, mentre a tetto chiuso la silhouette resta molto fedele a quella della 296 chiusa.
Il sistema adottato è il plug-in, ovvero quello che consente di ricaricare l’auto collegandosi a una presa di corrente (PHEV). Ma, com’è facile immaginare, non mancano il sistema di frenata rigenerativa e il recupero in rilascio dell’acceleratore (overbraking). Per ottenere il meglio gli ingegneri di Maranello hanno capitalizzato le esperienze maturate in Formula 1 e hanno fatto in modo che il tradizionale propulsore termico sia integrato al motore elettrico sistemato al retrotreno (la trazione è posteriore) in grado di erogare fino a 167 cv. I due motori comunicano tramite un attuatore chiamato TMA (Transition Manager Actuator) che consente sia l’uso congiunto per una potenza massima di 830 cv, sia la fruizione del solo motore elettrico. In questo caso l’autonomia per muoversi a emissioni zero raggiunge i 25 km, l’ideale per muoversi in città. Su percorsi extraurbani la velocità massima raggiungibile utilizzando il solo motore elettrico è di 135 km/h.
Inutile dire, però, che al di là del piacere di muoversi in plein air a emissioni zero, magari su una bella strada panoramica inondata di sole, il massimo delle emozioni la nuova 296 GTS Spider lo regala in pista, dove è possibile apprezzarne non solo la potenza ma anche le straordinarie qualità dinamiche, esaltate da una revisione totale dell’aerodinamica: un lavoro accurato, incentrato sull’ottimizzazione del carico verticale, concetto nuovo per le berlinette spider Ferrari a motore posteriore-centrale, che consente di esprimere un elevatissimo livello di downforce. Straordinario è anche il contributo dato dal cambio a 8 marce e dai dispositivi elettronici gestiti attraverso l’ormai tradizionale manettino (delegato ai controlli di dinamica del veicolo), al quale si somma ora, come già sulla 296 chiusa, l’e-manettino, che consta di 4 diverse modalità di funzionamento selezionabili tramite comandi al volante. Insomma, la “formula magica” per passare senza impacci dalla guida su strada a quella in pista, per esaltanti track days.
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