BMW, ecologia sportiva. Il concept i4 rappresenta il manifesto del marchio: esclusività, piacere di guida, autonomia

La Bmw i4 concept
Si chiama Bmw i4 Concept ed è la finestra sul futuro con cui il gruppo di Monaco ha inaugurato il 2020: una bella ed elegante vettura a 4 quattro porte e 0 emissioni che...

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Si chiama Bmw i4 Concept ed è la finestra sul futuro con cui il gruppo di Monaco ha inaugurato il 2020: una bella ed elegante vettura a 4 quattro porte e 0 emissioni che – oltre a fornire un’efficace anticipazione del nuovo corso stilistico del brand – ripropone in chiave 100% elettrica la ricetta Gran Coupé. Era tra le star annunciate del Salone di Ginevra, dal cui annullamento è stata “condannata” a un debutto in streaming che peraltro non ne ha attenuato né l’impatto estetico né il significato strategico.


Questo concept (la produzione della versione di serie partirà nella fabbrica di Monaco l’anno prossimo), è una sorta manifesto della strategia del gruppo Bmw, che per mantenere la leadership dell’innovazione ha stanziato 30 miliardi da investire in ricerca e sviluppo entro il 2025, e per essere protagonista della mobilità sostenibile scommette su tutte le alternative (dal 2022 anche le fuel cell) di elettrificazione, che copriranno un quarto delle vendite europee nel 2021 e un terzo nel 2025, per arrivare al 50% nel 2030.

Una strada, quella della mobilità elettrica, che non rinnega la filosofia su cui Monaco ha costruito prestigio e credibilità. Auto pulite e rispettose dell’ambiente, ma fedeli al Dna delle singole marche, che viene sintetizzato nei concetti di “piacere di guida” nel caso di Bmw e di “go-kart feeling” per quanto riguarda Mini. In questo senso, la i4 rappresenta un convincente esempio di convivenza tra performance e sostenibilità grazie ai 530 cv erogati dal motore elettrico che la spingono fino a una velocità superiore ai 200 km all’ora, con un’accelerazione degna di una vera supercar sportiva: da ferma le bastano 4 secondi per raggiungere i 100 orari. E l’autonomia – 600 km secondo lo standard di prova Wltp – sembra sufficiente per superare uno dei principali limiti della propulsione a batteria, mentre un altro (il silenzio potenzialmente pericoloso per gli altri utenti della strada) è stato aggirato con la classe degna di un marchio premium: un sound d’autore realizzato in collaborazione con Hans Zimmer, compositore tedesco di fama internazionale.

Se la nuova Gran Coupé a batteria rappresenta il futuro – peraltro non lontano – la sfida elettrica di Bmw è già entrata nel vivo. Lo testimoniano le 12 novità, tra elettriche pure e ibride plug-in, in arrivo quest’anno. Fresca di debutto è per esempio la Mini Full Electric, versione 100% a batteria della Mini più “autentica” (carrozzeria a 3 porte come la capostipite del 1959) che dispone di 184 cv con un’autonomia che può arrivare a 270 km. Sul fronte Bmw, oltre alla tecnologia mild hybrid che viene estesa alle motorizzazioni turbodiesel 20d di Serie 3 (berlina e Touring), X3 e X4, arrivano le declinazioni ibride plug-in di X1 e X3. Nella seconda parte dell’anno è annunciata, oltre al mild-hybrid che Bmw riserva alle motorizzazioni diesel e che sarà esteso alla M340d (berlina e Touring), oltre che a X5 e X6 con motorizzazione 40d, arriverà la tecnologia plug-in su Serie 3 Touring e su X2, la più compatta e sportiva della famiglia X. Ma soprattutto sarà la volta della iX3, declinazione 100% elettrica del modello che diventa così il più versatile del brand, disponibile a benzina, diesel, ibrido plug-in e full electric, oltre alla sportiva versione M.

«L’ibrido plug-in – sottolinea il presidente e ad di Bmw Group Italia Massimiliano Di Silvestre – è molto gradito ai nostri clienti perché́ combina la guida urbana sostenibile con le lunghe percorrenze, un approccio visto con meno esitazione rispetto all’elettrico puro». Se il cammino verso la propulsione a batteria è irreversibile, nella visione del gruppo bavarese i motori convenzionali non abdicheranno tanto presto. Una convinzione suffragata dai nuovi prodotti nel 2020.

Dapprima tocca alla Serie 2 Gran Coupè e alla M2 CS da 450 cv, mentre a esibire i muscoli in salsa Mini pensano i 306 cv della John Cooper Works GP. E la seconda parte dell’anno porterà la Serie 4 e il restyling della Serie 5 berlina e Touring. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino