Blocco auto diesel, montando l'impianto a Gpl si potrà circolare

Niente panico, la soluzione c’è e permetterà di viaggiare ovunque, risparmiando e inquinando meno. È la risposta che migliaia di automobilisti...

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Niente panico, la soluzione c’è e permetterà di viaggiare ovunque, risparmiando e inquinando meno. È la risposta che migliaia di automobilisti vorrebbero sentirsi dire per scongiurare il fermo delle proprie auto dotate di motori diesel euro 3 nelle regioni del Nord Italia. Il blocco è la conseguenza dell'entrata in vigore delle misure anti-smog previste dal “Nuovo accordo per la qualità dell’aria nel bacino padano”, frutto dell’accordo tra il Ministero dell’Ambiente e le regioni Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto. Le nuove norme prevedono limitazioni alla circolazione per le auto con motorizzazioni benzina e diesel più vecchie, dunque più inquinanti.


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Ma quale sarebbe questa soluzione? È semplice, si tratta di integrare il “carburante” del veicolo Diesel con un impianto Gpl collaudato e omologato. Dunque montare il kit per la doppia alimentazione Gpl/diesel o benzina. Le regole del blocco del traffico sono, come spesso accade nel nostro paese, di incerta interpretazione: per esempio Milano è una di quella città che accetta i veicoli alimentati con doppia alimentazione Gpl/diesel che possono  transitare in Area C pagando il ticket.

Insomma c'è la possibilità di trasformare tutti i veicoli con motore diesel (da euro 0 a euro 6) in carburazione mix diesel e Gpl perché è un motore che non può essere trasformato totalmente a Gpl. Una nuova condizione che abbatte notevolmente i PM10, fino al 60% in meno del particolato e questo si traduce anche in minori costi di gestione. E’ fondamentale sapere che non vengono apportate modifiche al motore del veicolo che mantiene inalterata la sua struttura e le proprie caratteristiche originali. Sono solo installati gli iniettori. L’inserimento del gpl è regolato da una centralina elettronica che quantifica in real time il corretto dosaggio dei due carburanti. Con questa tecnologia si ottiene una combustione migliore, meno inquinante che riduce le emissioni di idrocarburi all’origine. C’è poi un altro aspetto incoraggiante, l'aumento conseguenziale dell'e autonomia data la presenza di due serbatoi. Esiste però una forte limitazione, non è un’operazione conveniente se fatta su un’auto di piccola cilindrata, in sostanza al di sotto dei 1800 cc non è conveniente perché si fanno pochi chilometri ed il prezzo non è proprio economico.


Il costo? La spesa per una trasformazione media è intorno ai 2.500 euro, poi dipende da vari fattori se si tratta di un’auto o un veicolo commerciale più le spese di collaudo.

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Il Gazzettino