Anche Renault sotto accusa per i diesel. La casa: «Rispettiamo le leggi, nessuna frode»

Una sede Renault
PARIGI - Tre giudici francesi indagheranno sui dispositivi utilizzati...

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PARIGI - Tre giudici francesi indagheranno sui dispositivi utilizzati da Renault per controllare le emissioni dei suoi motori diesel che si sospetta siano truccati: è quanto riferisce la procura di Parigi. La notizia ha fatto crollare il titolo in borsa, che ha perso questa mattina il 4,06% a 82,05 euro. Il fascicolo giudiziario è stato aperto il 12 gennaio scorso. Dopo lo scandalo Volkswagen, una commissione indipendente di esperti aveva constatato l’importante sforamento del limite massimo di emissioni inquinanti su alcuni veicoli diesel venduti in Francia da diversi costruttori, tra cui Renault. « Renault rispetta la legislazione francese ed europea. I veicoli Renault sono sempre stati omologati conformemente alla legge e alle regolamentazioni. Sono conformi alle norme in vigore. I veicoli Renault non sono equipaggiati di software di frode ai dispositivi anti-inquinamento»: è quanto si legge in una nota diffusa dalla casa francese dopo l’apertura del fascicolo giudiziario sul sospetto di emissioni truccate. «Pur non avendo potuto ancora averne conferma ufficiale, il gruppo Renault prende atto dell’apertura di un fascicolo giudiziario» su una presunta frode sulle emissioni dei suoi motori diesel, afferma il costruttore automobilistico in una nota pubblicata sul suo sito internet. «Questa nuova tappa della procedura - prosegue Renault - indicherebbe l’auspicio della procura di andare avanti con l’inchiesta». Da parte sua, l’azienda francese intende «far valere i propri diritti» e ribadisce la sua posizione declinata in quattro punti: «1) Renault rispetta la legislazione francese ed europea. 2) I veicoli Renault sono sempre stati tutti omologati conformemente alla legge e alle regolamentazioni: sono conformi alle norme in vigore. 3) I veicoli Renault non sono equipaggiati di software di frode ai dispositivi anti-inquinamento. 4) Gli Stati, la Commissione europea, le autorità di regolazione e i costruttori automobilistici condividono la necessità di rafforzare le esigenze dell’attuale normativa. È l’oggetto della futura regolamentazione Euro6d». Renault ricorda poi di aver già presentato, nel marzo scorso, davanti al collegio di una commissione tecnica indipendente, «un piano completo di riduzione delle emissioni di ossidi di azoto (NOx) dei suoi veicoli diesel Euro6b in uso clienti che è stato ritenuto trasparente, soddisfacente e credibile».
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Il Gazzettino