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Triangolo, balconcino, push-up, bnalette (leggi nuove brassières): i cervelloni del reparto creativo di La Perla, ma anche di tutte le Maison produttrici di biancheria intima, stanno studiando nuove proposte per il settore che oggi appare in crisi nel comparto di biancheria femminile. Pare infattti secondo alcuni sondaggi che il reggiseno con l’ondata di Covid abbia subito una caduta vertiginosa. L’amico delle donne che da millenni accompagna con una forma o un’altra la bellezza femminile avrebbe scelto di mettersi un po’ a riposo con l’avvento del lockdown che ha cancellato in un certo senso la vita mondana, mutando abitudini e opportunità del normale quotidiano, cancellando quasi le occasioni che ci consentono di sfoggiare un abito, un tailleur di primavera. Chiuse in casa e isolate dal resto del mondo, le donne hanno trascurato il bisogno di accompagnare la bellezza del seno, rivestendolo morbidamente o dandogli una spinta di vigore verso l’alto, o cercando di comprimere esuberanze eccessive. Umiliato da mode che lo volevano piatto e quasi a scomparsa (negli anni Venti le brassières erano così feroci da appiattirlo sotto abiti che scivolavano come su una tavola di legno), negli anni Trenta la figura femminile ha riscoperto il piacere della procacità senza economie di rotondità ed ecco i reggiseni a balconcino affacciarsimalandrini per esaltare i seni sotto scollature arroganti.
LA MODA DEL BOA
A poco serviva negli anni Quaranta la moda del boa nata soprattutto per coprire durante la stagione fredda la zona della scollatura e i reggiseni di moda allora puntavano ad alzare il seno con “balconcini” o cuscinetti artificiali che con il passare dei decenni avrebbero lasciato spazio agli interventi con bisturi per ingrandire o rimpicciolire il seno a volontà.
Il Gazzettino