La formazione degli studenti non può limitarsi a voti e compiti a casa

La formazione degli studenti non può limitarsi a voti e compiti a casa
Caro direttore,  sono uno studente di quinta superiore, quindi vicino all'esame. Durante questi giorni di vacanza ho sentito molte lamentele da parte di ragazzi riguardo...

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Caro direttore, 
sono uno studente di quinta superiore, quindi vicino all'esame. Durante questi giorni di vacanza ho sentito molte lamentele da parte di ragazzi riguardo ai compiti per le vacanze, dico subito che trovo giustissimo dare i compiti per le vacanze ma non a quantità esagerata. Poi ho sentito e letto riflessioni di professori di molte scuole che si lamentano di ragazzi che non studiano abbastanza, ma che invece dedicano il loro tempo a sport, musica e altri impegni. Io sono uno studente che già lavora e frequenta anche il conservatorio di musica, una scuola che porta via molto tempo per non parlare dei concerti. La mia docente di letteratura mi ha detto che non accetta giustificazioni se qualcuno fa sport, musica o altro perché noi ragazzi dobbiamo studiare tutto il pomeriggio per ottenere il massimo dei voti. Ma io mi chiedo: perché non possiamo avere tempo, visto che siamo giovani, per le nostre attività? Perché la scuola si basa solo sui voti non sul fare apprendimento? La scuola al tempo dei miei genitori era molto più severa, ma dava comunque spazio agli impegni extrascolastici e i professori apprezzavano! Ora i ragazzi la parola istruzione la collegano subito ai voti, i professori fanno la corsa contro il tempo per avere molti voti, stressando i ragazzi e talvolta deprimendoli, invece di avere amore nel trasmettere una conoscenza. Chiudendo, cito una frase che molti docenti odiano, ma che io gli ripeto sempre: mi piace un insegnante che ti dà qualcosa da pensare da portare a casa oltre ai consueti compiti e che lo scopo della scuola è quello di formare i giovani a educare se stessi per tutta la vita e non per forza su un libro.

Marco Bellini
Villadose (Rovigo)


Caro lettore, 
non ho voluto tagliare neppure una riga al suo testo. Sarò quindi breve io nella risposta. 
Alcuni insegnanti ritengono che il compito della scuola sia solo quello di istruire, non anche di educare, cioè di preparare i ragazzi ad affrontare il percorso della vita. 
Albert Einstein diceva che "La scuola dovrebbe avere come suo fine che i giovani ne escano con personalità armoniose, non ridotti a specialisti". 

Un insegnamento quanto mai valido. Soprattutto oggi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino