Comunque vada, per la classe politica la sfida del Quirinale è stata un'occasione persa

Comunque vada, per la classe politica la sfida del Quirinale è stata un'occasione persa
Egregio direttore, registriamo un gran movimento da parte di Matteo Salvini che evidentemente vuol essere protagonista nella vicenda elezione al Colle. Infatti propone a raffica...

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Egregio direttore,
registriamo un gran movimento da parte di Matteo Salvini che evidentemente vuol essere protagonista nella vicenda elezione al Colle. Infatti propone a raffica nominativi inevitabilmente cassati dall'altra parte. Sarebbe stato più utile incontrare la parte avversa, confrontarsi nel segreto senza sbandierare nomi e poi nel caso di fumata nera proporre un nominativo secco da sostenere allorquando il quorum scende e magari è più facile eleggere il presidente. Concludendo a volte si fa riferimento allo stile democristiano penso che quella classe politica avrebbe ancora tanto da insegnare.


Romano Giuliano

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Caro lettore,

indipendentemente da chi, alla fine, salirà al Quirinale, mi par di poter dire che la gran parte dei protagonisti non ne esca granchè bene. Queste giornate di trattative e di veti contrapposti ci hanno consegnato l'immagine di un ceto politico chiuso in se stesso e vittima soprattutto delle proprie paure e debolezze. Un mondo di aspiranti leader dove però la capacità di individuare una direzione di marcia e di aggregare intorno ad essa il consenso, sono apparse materie rarissime. Il centrodestra ha lanciato almeno una mezza dozzina di possibili candidati senza però dare mai l'impressione di ritenere davvero che uno di costoro potesse non solo salire sul Colle più alto della Repubblica, ma neppure contare sul sostegno compatto di tutta la coalizione. Il centrosinistra si è limitato a bocciare i candidati dello schieramento avversario, chiedendo insistentemente al centrodestra un nome condiviso, senza però essere mai in grado di mettere in campo un nome che fosse almeno condiviso da tutti i partiti dello stesso centrosinistra. In questi mesi la classe politica, in modo più o meno evidente, ha spesso manifestato la propria insofferenza nei confronti del tecnico Mario Draghi e del suo stile di governo poco disponibile a farsi condizionare dai partiti e dalle loro dinamiche. Questa era dunque l'occasione per dimostrare le qualità di una classe dirigente politica. Direi che, comunque vada, è stata un'occasione persa. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino