Lo scandalo del Qatar conferma che non è mai esistita la superiorità morale della sinistra

Lo scandalo del Qatar conferma che non è mai esistita la superiorità morale della sinistra
Egregio direttore, dallo scandalo scoppiato a Bruxelles la sinistra esce davvero a pezzi. Altro che superiorità morale. Altro che difese delle minoranze. Bastano un po'...

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Egregio direttore,
dallo scandalo scoppiato a Bruxelles la sinistra esce davvero a pezzi. Altro che superiorità morale. Altro che difese delle minoranze. Bastano un po' (tanti a dire il vero) di pacchetti di euro, per diventare sponsor di regimi liberticidi come quello del Qatar. Salvo poi magari organizzare a Venezia convegni sulla pace e sui diritti calpestati nel mondo. Del resto a me l'attivismo dei D'Alema e dei Renzi, che una volta usciti da Palazzo Chigi si trasformati in promotori di interessi stranieri e consulenti di altri Stati, non è mai piaciuto. Ora scopriamo che alcuni loro compagni si occupavano anche di altro. Bella immagine dell'Italia.


Alberto Pavin

Caro lettore,


la superiorità morale di una forza politica rispetto alle altre non è mai esistita. È stata al massimo, in alcune stagioni, un efficace quanto spregiudicato strumento di propaganda. Come la storia e le cronache ci insegnano, i malandrini e i ladri albergano e albergavano ovunque: a destra, al centro e a sinistra. E non c'è credo politico od ideologia che mettano al riparo uomini e donne dalle tentazioni e dalle corruzioni. Nel caso dello scandalo delle tangenti che sarebbero state pagate a Bruxelles per migliorare e ripulire l'immagine del Qatar, è però evidente che il denaro correva in gran quantità tra gli uffici e le abitazioni di esponenti del centro-sinistra, area politica a cui appartengono tutte le persone che a vario titolo sono risultate coinvolte in questa vicenda. Non intendiamo precostituite giudizi o condanne. Ma in attesa che i magistrati belgi definiscano precise responsabilità e ruoli ricoperti dai singoli in questo enorme traffico di soldi, sembra abbastanza chiaro ciò che è accaduto a Bruxelles e dintorni. Gli ambienti qatarini erano interessati a condizionare le scelte e le prese di posizione del Parlamento europeo sul loro paese e a migliorarne l'immagine assai poco liberale e democratica, in coincidenza con i Campionati del mondo di calcio. E chi meglio di alcuni difensori in servizio permanente attivo dei diritti e delle libertà poteva fare al caso loro? Detto fatto hanno aperto i cordoni delle loro capienti borse e ai piani alti e bassi dell'Europarlamento hanno trovato rapidamente chi, assai ben prezzolato, era pronto a mettersi al loro servizio e a lavorare per raggiungere lo scopo. Dopodiché: le responsabilità sono sempre individuali e le generalizzazioni, soprattutto in vicende come queste, sono sempre sbagliate. Ma in quali ambienti politici questo scandalo sia nato e si sia sviluppato non ci sono proprio dubbi.
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Il Gazzettino