Kirill alleato di Putin? L'Occidente ha sottovalutato il cambiamento del rapporto tra potere politico e religioso

Kirill
Caro Direttore, il conflitto scoppiato con l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia porta a riflettere sulla differenziazione anche in campo religioso. Infatti...

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Caro Direttore,
il conflitto scoppiato con l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia porta a riflettere sulla differenziazione anche in campo religioso. Infatti mentre registriamo le preghiere e le invocazioni di Papa Francesco perché siano deposte le armi e vinca la pace, col significativo gesto di far partecipare alla Via Crucis al Colosseo due ragazze l'una russa e l'altra Ucraina, Cirillo I° Archimandrita e Patriarca di tutte le Russie si schiera apertamente da una parte e per la guerra. Vien da chiedere quale cristianesimo e quale riferimento evangelico e a Gesù Cristo? Che forse si è sacrificato inutilmente e lo si vuol crocifiggere ancora una volta?


Celeste Balcon
Belluno


Caro lettore,
la sorpresa per la posizione del patriarca Kirill nei confronti della guerra in Ucraina è un altro degli effetti della superficiale lettura con cui gran parte dell'Europa e dell'Occidente hanno seguito l'involuzione della Russia di Putin negli ultimi anni. Il rapporto tra potere politico e potere religioso nella Federazione è profondamente cambiato. Da strumento nelle mani dello Stato, come fu sotto Stalin e durante la seconda guerra mondiale, la Chiesa ortodossa russa è arrivata ad avere, in assoluto raccordo con il potere politico, un ruolo assai più profondo e strategico. Ha svolto in questi anni un ruolo centrale nella reinterpretazione della memoria storica a partire dalla riabilitazione degli zar. Inoltre, il patriarca Cirillo ha voluto e ottenuto il riferimento a Dio nella revisione costituzionale approvata mediante referendum popolare del 1° luglio 2020. La maggioranza dei commenti si è soffermata sulla cancellazione, certamente importante, del vincolo dei due mandati che permetterà a Putin di restare al potere fino al 2036 ma ha trascurato la dimensione valoriale composta da Dio, patria e famiglia, che nella Russia di Putin riserva una posizione di privilegio alla Chiesa ortodossa e, praticamente, ha reintrodotto il legame tra Chiesa e Impero. Non dimentichiamo che già in occasione della guerra in Siria, il patriarca Kirill non solo legittimò l'invio dei militari russi ma parlo addirittura di missione storica.


La posizione di Kirill sulla guerra in Ucraina è la coerente conseguenza di queste scelte che, come accade spesso nei sistemi dittatoriali, hanno visto la Chiesa ortodossa assumere il ruolo di alleato del regime e di custode dei valori profondi della Grande Russia. In questa sua funzione Kirill ha benedetto l'intervento militare in Ucraina con la necessità di lottare contro i modelli di vita, quelli occidentali, promossi dalle parate gay. Anche questa posizione però è stata forse un po' sottovalutata da tanti osservatori. Ma è anch'essa indicativa del ruolo della Chiesa ortodossa in Russia e dell'involuzione autoritaria e oscurantista della Russia di Putin.
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Il Gazzettino