Confesso che ho accolto con sollievo la notizia che non hanno dato il premio Nobel a Greta

Confesso che ho accolto con sollievo la notizia che non hanno dato il premio Nobel a Greta
Caro direttore, la giovane ecologista Greta sicuramente esprime una sensibilità e una preoccupazione importante per il futuro dell'umanità. Tenuto conto...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Caro direttore,
la giovane ecologista Greta sicuramente esprime una sensibilità e una preoccupazione importante per il futuro dell'umanità. Tenuto conto però della sua giovane età, temo che possa venire manipolata a piacere da chi persegue interessi vari, non sempre per il bene di tutti. Sono comunque importanti le manifestazioni studentesche a proposito del problema ecologico. Il Ministro dell'istruzione e tanti altri, che hanno incoraggiato tali manifestazioni e cortei conseguenti, dovrebbero però, per coerenza e giustizia, invitare i giovani delle scuole a farsi sentire anche a proposito dello scandalo della fame e miseria nel mondo, delle guerre, specie quelle dimenticate (Jemen, Siria e altre in Africa), dei terribili casi in cui (come accaduto da poco in Inghilterra) dei bambini, considerati casi terminali, vengono strappati ai genitori e affidati alla sentenza di un giudice che può deciderne la morte! Per queste realtà e altre non si muove un dito. Mi chiedo perché.


Gaetano Mulè 
Udine


Caro lettore, 

lo strabismo politico è una delle malattie di cui soffre l'uomo contemporaneo. Ci sono fatti o eventi di fronte ai quali ci si indigna e scandalizza in modo assoluto, salvo poi, con la stessa disinvoltura, chiudere gli occhi o girare la testa dall'altra parte di fronte ad altre realtà non meno gravi e scandalose. Il fenomeno Greta Thunberg è figlio di questo atteggiamento. Dirò una cosa che forse non incontrerà il consenso di qualche lettore: confesso di aver accolto con un sospiro di sollievo la notizia che non le è stato assegnato il premio Nobel per la pace. Non perché consideri inutili le battaglie che Greta conduce o non apprezzi le mobilitazioni in difesa dell'ambiente. Ma perché la cultura apocalittica e anti-progresso cui si nutrono i messaggi di questa ragazza svedese non mi pare siano un viatico per la pace nè abbiano contenuti così innovativi come qualcuno vuol far credere e non sono tali da giustificare il consenso globale che le viene attribuito. Nelle parole di Greta riecheggia un'ostilità al progresso che è tipica dell'ambientalismo più radicale. Lei non è semplicemente preoccupata per la difesa dell'ambiente e il futuro della terra. Greta contesta in modo totale e unilaterale un modello di sviluppo, che è quello costruito dalle generazioni che l'hanno preceduta. E che, personalmente, credo sia da correggere, anche profondamente in alcuni aspetti, ma non da rinnegare nè da cancellare. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino