I troppi lati oscuri dei ritardi (ingiustificati) nella consegna dei vaccini Pfizer-Biontech

I troppi lati oscuri dei ritardi (ingiustificati) nella consegna dei vaccini Pfizer-Biontech
Egregio Direttore dalla prossima settimana Pfizer/BioNTech consegnerà all' Italia il 29% dei vaccini in meno rispetto agli accordi contrattuali. Questo, oltre ad essere...

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Egregio Direttore
dalla prossima settimana Pfizer/BioNTech consegnerà all' Italia il 29% dei vaccini in meno rispetto agli accordi contrattuali. Questo, oltre ad essere estremamente grave, rischia di compromettere in molti casi la seconda vaccinazione impedendo la chiusura del ciclo e sprecando conseguentemente il primo vaccino. Ma la cosa a cui non voglio credere è che sarà Pfizer a decidere come tagliare le consegne regione per regione arrivando al taglio per il Veneto intorno al 50%.

Ho avuto più occasioni per ribadire il mio giudizio sulla totale inadeguatezza, e sto usando un eufemismo, del commissario Arcuri ma non pensavo che tale inadeguatezza potesse arrivare a tali livelli. Ricordo il mediatico arrivo della prima fornitura di vaccini che giunti a Roma con il furgone venivano poi ridistribuiti fra le varie regioni. Ma davvero è stato fatto un contratto in cui abbiamo lasciato la gestione dei vaccini al fornitore? La prego mi faccia capire.
Riccardo Ventura

 


Caro lettore,


anche io come lei vorrei capire. Ma mi riesce molto difficile. Con ogni evidenza siamo di fronte a una vicenda che presenta molti lati oscuri. È evidente che, forse sull'onda dell'emergenza, siano stati sottoscritti con il colosso Pfizer-Biontech, non so se anche con altri gruppi farmaceutici, contratti quantomeno discutibili, che lasciano all'azienda statunitense ampia discrezionalità e totale libertà d'azione, senza rischi e senza timori di dovere pagare risarcimenti se gli impegni assunti sulle consegne dei vaccini ai singoli Stati non vengono mantenuti. Come sta effettivamente avvenendo. Non si spiegherebbe altrimenti la disinvoltura con cui Pfizer-Biontech prima ha annunciato, senza fornire giustificazione alcuna, il ritardo di 2-3 settimane nelle consegne, sospendendo di fatto il 29% degli invii all'Italia, e poi un ulteriore slittamento di 240mila dosi. Ugualmente incredibile che l'azienda farmaceutica statunitense abbia potuto decidere lei stessa dove e come tagliare le consegne. Con il risultato che regioni come il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, che erano state le più efficienti nell'avviare la campagna vaccini, sono state anche le più penalizzate, avendo dovuto rinunciare alla disponibilità di oltre il 50% dei vaccini previsti. È difficile, in questo momento, capire chi siano i responsabili di questo grave e pericoloso pasticcio. Possiamo solo confidare che al più presto siano disponibili anche per l'Italia i vaccini prodotti da altri gruppi farmaceutici. Nella speranza che i contratti per queste ulteriori forniture, siano stati scritti con maggiore professionalità e attenzione di quelli con Pfizer. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino