Solo un integralista forcaiolo può pensare di multare il deputato con la Sla che cambia partito

Solo un integralista forcaiolo può pensare di multare il deputato con la Sla che cambia partito
Caro Direttore, un parlamentare 5 Stelle lascia il Movimento e confluisce in Forza Italia per divergenze sul sostegno ai disabili non concesso, a suo modo di vedere, dal governo...

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Caro Direttore,
un parlamentare 5 Stelle lascia il Movimento e confluisce in Forza Italia per divergenze sul sostegno ai disabili non concesso, a suo modo di vedere, dal governo in carica. A causa di una clausola del contratto firmato dai parlamentari 5 Stelle, chi abbandona il Movimento per andare in un altro partito deve pagare una penale da 100.000,00 (Euro centomila/00). Ma nella nostra Costituzione non esiste l'art. 68, che statuisce che ciascun parlamentare rappresenta la nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato? Stanti così le cose, il contratto dei 5 Stelle è nullo e il parlamentare di cui sopra può dormire sonni tranquilli, senza tema per il portafoglio.

Paride Antoniazzi
Conegliano (Treviso)


Caro lettore,

il vincolo di mandato costituzionalmente garantito è spesso servito a deputati e senatori per girovagare a proprio piacimento trai vari gruppi parlamentari per tutelare meglio i propri interessi e garantirsi se possibile la rielezione. Come spesso accade si è utilizzato un principio di civiltà per giustificare comportamenti politicamente incivili. E censurabili. Il Movimento 5stelle per evitare le migrazioni dei propri deputati verso altri partiti ha introdotto la penale di 100mila euro: un disincentivo economicamente salato, ma temo inefficace nella pratica. Una norma costituzionale non può essere cancellata da una norma statutaria. Per cui ben difficilmente chi lascerà M5S dovrà pagare una penale. Nel caso poi di Matteo Dall'Osso, il deputato affetto da sclerosi multipla che ha lasciato M5S per passare a Forza Italia, siamo di fronte a una libera e motivata scelta politica: Dall'Osso ha ritenuto che il partito in cui è stato eletto, al contrario di quanto si era impegnato a fare in campagna elettorale, giunto al governo non avesse tutelato adeguatamente i diritti dei disabili. Di conseguenza ha deciso di andare in un altro partito che, a suo modo di vedere, maggiormente si era impegnato su questi temi. Solo qualche integralista forcaiolo potrebbe immaginare di multare Dall'Osso per questo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino