Il Movimento 5 Stelle di Conte non è il naturale alleato del Pd, ma il suo più pericoloso rivale

Il Movimento 5 Stelle di Conte non è il naturale alleato del Pd, ma il suo più pericoloso rivale
Caro direttore, sono convinto che se il Pd scenderà sotto il M5S, non sarà solo un danno per i dem, ma per tutta la democrazia e la politica in genere, lasciare in...

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Caro direttore,
sono convinto che se il Pd scenderà sotto il M5S, non sarà solo un danno per i dem, ma per tutta la democrazia e la politica in genere, lasciare in mano l'opposizione a dei dilettanti è dannoso per qualsiasi paese. La sinistra è entrata in crisi perché non ha saputo percepire molte esigenze del paese. Faccio un semplice esempio: la maggior parte della popolazione è convinta che l'immigrazione clandestina, a lungo andare, diventerà dilagante e incontrollabile e che sembra demagogico favorirla. Un'opposizione qualificata questo lo deve capire. Prendiamo poi quei ragazzi - che pure qualche ragione ce l'hanno - che se la prendono con le opere d'arte e le strutture per sensibilizzare la politica: non è la strada giusta. Mi si può dire che i tempi sono cambiati, ma anche io prima di trovare una sistemazione dignitosa, ho fatto molti lavori umili e spesso mal pagati, però mi è servito per imparare che la dignità solo il lavoro può darla e non certo le mancette per tutti e per il resto della vita. Ed è ampiamente dimostrato che la povertà non si combatte in questo modo.


Ugo Doci
Mestre


Caro lettore,


la prevalenza delle forze estreme e più radicali o populiste non agevola mai la dialettica democratica. Ma se, secondo i sondaggi, il Movimento 5 stelle guidato da Giuseppe Conte ha ormai superato il Pd e rappresenta la prima forza di opposizione, la colpa non è di qualche spirito maligno, ma innanzitutto del Pd. Della debolezza della sua proposta politica e delle leadership che ha espresso in questi anni. Ma non solo: con alcune sue scelte, e innanzitutto con quella del cosidetto campo largo, il Pd ha legittimato M5S e il suo capo-partito come interlocutore e come forza progressista, consegnandogli di fatto la rappresentanza al Sud di intere fasce di elettorato. L'errore principale, che sta condizionando pesantemente anche il dibattito congressuale dei dem, credo stia proprio qui: nel non aver compreso fino in fondo che M5S e Conte per quel che esprimono, per il populismo assistenzialista e statalista che rappresentano, per il finto e disinvolto pacifismo di cui si fanno portabandiera, per la retorica pauperista del loro capo partito, non sono, come dice qualcuno, il naturale alleato di una grande forza di sinistra moderna, ma il suo inevitabile e pericoloso rivale. Se il Pd non comprende che il tema cruciale per il suo destino e per il suo futuro non sono le alleanze bensì la proposta politica, temo che non riuscirà ad arrestare il suo declino. E una proposta politica progressista e moderna, capace di rappresentare il mondo de lavoro e dei diritti, non può che essere conflittuale con i fautori del reddito di cittadinanza e con il pauperismo dell' avvocato del popolo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino