Immigrazione, perchè le aperture di Macron sono poco credibili e utili

Immigrazione, perchè le aperture di Macron sono poco credibili e utili
Egregio direttore, finalmente si cambia. Le recenti scelte degli altri paesi europei e il loro impegno ad accogliere i migranti che arrivano in Italia dimostrano che...

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Egregio direttore,
finalmente si cambia. Le recenti scelte degli altri paesi europei e il loro impegno ad accogliere i migranti che arrivano in Italia dimostrano che c'è un altro modo di gestire l'immigrazione, confermano ciò che molti pensano: che su questo tema è possibile una politica diversa da quella, intollerabile e priva di umana solidarietà, di Salvini e dei porti chiusi. Il presidente francese Macron si è assunto un impegno preciso e speriamo tenga fede a ciò che ha detto incontrando Conte. Ma finalmente la solidarietà è tornata ad essere una parola che ha un senso e un valore anche nel nostro Paese.

Angela Padoan
Venezia

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Cara lettrice,

non vorrei deluderla, ma anche se il governo è cambiato mi pare che sull'immigrazione si continui a fare molta confusione e si dispensi tanta demagogia. Purtroppo, leggendo con attenzione le dichiarazioni del presidente francese, dobbiamo rilevare che le presunte aperture di Macron sul tema immigrazione valgono poco più di zero. La «piena disponibilità a redistribuire i rimpatri» da parte di Parigi annunciata con una certa enfasi dal premier italiano Conte dopo l'incontro con il presidente transalpino, riguarda infatti solo i profughi, cioè quei migranti che, per le convenzioni internazionali, hanno diritto a essere accolti e ospitati perchè fuggono da guerre o da persecuzioni politiche. Ma il tema vero, come ben sanno Conte e Macron, è un altro: sono i cosidetti immigrati economici, cioè coloro che fuggono dai loro Paesi alla ricerca di una migliore condizione di vita e sperano di trovarla in Europa. Costoro rappresentano il 90 per cento, se non di più, della folla di uomini e donne che ogni giorno, in ogni modo e con ogni mezzo approdano sulle coste italiane. Ma la «redistribuzione» a cui la Francia si è resa disponibile non riguarda questi migranti, bensì solo i cosiddetti rifugiati politici. Prova ne è che il governo di Parigi si guarda bene dal far entrare nei propri territori i disperati ammassati al confine di Ventimiglia, anzi proprio recentemente ha aumentato la presenza alla frontiera di forze di sicurezza in funzione anti-migranti. Dunque siamo sempre allo stesso punto. Con l'Italia lasciata sola ad affrontare questa infinita emergenza. Se gli altri Paesi europei, ciascuno per la propria parte, non si fanno carico dell'accoglienza di tutti i migranti che arrivano in Italia e non solo dei (pochi) che hanno il diritto allo status di rifugiati, la situazione tornerà presto ad essere ingestibile. Perchè con la solidarietà di facciata e le belle parole non si va molto lontano. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino