Ma Papa Bergoglio non stravolge il Vangelo

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Egregio direttore,

Le scrivo da Cattolico credente e praticante per esprimere qualche punto di vista circa l'atteggiamento del Santo Padre Papa Francesco. Inizialmente certe espressioni davano l'impressione di qualche amorevole apertura verso le genti, ammodernando la Chiesa secondo i tempi. Poi via via certe frasi hanno dato l'idea che si oltrepassassero i limiti di quanto finora insegnatoci dalla nostra religione. Vedi il caso del pugno, vedi certi anatemi in merito all'accoglienza, la questione della famiglia e da ultimo l'intento di dare un data fissa per la Santa Pasqua.

La Pasqua secondo le Sacre Scritture “Bibbia e Vangelo” è la festa degli Ebrei per i passaggio dell'angelo sterminatore sull'Egitto e la loro liberazione dalla schiavitù. Per il Cristianesimo la Pasqua passò ad indicare i passaggio dalla morte alla vita “la Risurrezione di Gesù Cristo”. Ora vien da chiedersi se Papa Francesco vuol capovolgere il Vangelo, la Bibbia e quanto finora si è creduto.



Celeste Balcon



Belluno

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Caro lettore,


non credo proprio che Papa Bergoglio voglia capovolgere il Vangelo. Penso che le spesso inusuali e sorprendenti posizioni del Santo Padre possano essere valutate anche da un diverso punto di vista. Aldilà degli aspetti teologici su cui non ho alcuna competenza per esprimermi, mi sembra di poter dire che da parte del Papa argentino ci sia, soprattutto sul alcuni temi come quelli della famiglia, la volontà di far prevalere sulle più rigide posizioni dottrinarie i concetti di rispetto, accoglienza e misericordia che sono comunque alla base del messaggio evangelico. Nessun stravolgimento, dunque, ma piuttosto il tentativo di guardare all'evoluzione della società con occhi attenti e insieme clementi, costringendo la Chiesa a interrogarsi in modo nuovo e diverso su tematiche complesse ma ineludibili. Quanto alla Pasqua, l'obiettivo dichiarato di Bergoglio è di fare in modo che possa essere festeggiata nello stesso giorno da tutti i cristiani (cattolici, protestanti e ortodossi)e per questo si è detto disposto a rinunciare alla tradizione. Anche in questo caso non vedo nessuno stravolgimento nè del significato della Pasqua e nè del suo valore. Quello del Papa può essere considerato senza dubbio un atto di rottura, ma nella direzione del dialogo e dell'ecumenismo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino