Non se ne può più: una partita di calcio dura 90 minuti, ma se ne giocano 55. Bisogna fare come rugby o basket

Non se ne può più: una partita di calcio dura 90 minuti, ma se ne giocano 55. Bisogna fare come rugby o basket
Caro Direttore, l'Italia perde 2-1 con l'Inghilterra. Un inglese espulso per doppia ammonizione con un giallo rimediato per aver impiegato 2 minuti per una rimessa...

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Caro Direttore,
l'Italia perde 2-1 con l'Inghilterra. Un inglese espulso per doppia ammonizione con un giallo rimediato per aver impiegato 2 minuti per una rimessa laterale. Praticamente dopo il gol degli azzurri, gli inglesi hanno cercato solo di perdere tempo. Cinici speculatori, non solo inglesi, i giocatori stanno affossando il calcio come spettacolo. Propongo allora, come nel calcetto, un tempo limite per rimesse laterali, calci d'angolo e punizioni e chi cade a terra e poi riprende a correre, dieci minuti fuori come nel rugby. Non basterà a salvare il calcio dal cinismo di chi lo pratica, ma almeno non ci farà trascorrere delle ore davanti alla televisione per le pantomime di questi signori che, prima di imparare a giocare, vanno a teatro per imparare a recitare.


Enzo Fuso
Rovigo


Caro lettore,


alcuni giocatori della nazionale inglese l'altra sera sono stati irritanti nella determinazione messa in campo per perdere tempo. Ma in linea di massima i calciatori britannici non sono né meglio né peggio di altri. Recenti dati elaborati dalla società di analisi Opta dicono che nella Premier League inglese nella scorsa stagione si è giocato in media 55 minuti e 45 secondi a partita, nella Bundesliga tedesca 54 minuti e 31 secondi, in Serie A in media 54 minuti e 30 secondi e nella Liga spagnola 54 minuti e 28 secondi. Sempre secondo Opta, tra i cinque principali campionati europei quello in cui mediamente si gioca di più (56 minuti e 19 secondi) è la Ligue 1 francese, che di certo non è ritenuta la più competitiva delle cinque. Quindi, come dimostrano questi numeri, il malcostume di perdere tempo, incuranti dello spettacolo e del biglietto pagato a caro prezzo dagli spettatori, è diffuso in misura più o meno simile su tutti i campi di calcio. Ormai è diventato quasi un elemento della tattica di gioco. Nei recenti Campionati del mondo si era cercato di contenere questo deleterio fenomeno dilatando i tradizionali minuti di recupero. Infatti alcune partite si erano concluse anche dopo 10-12 minuti dalla conclusione del tempo regolamentare. Ma neppure questo sembra aver convinto le squadre ad abbandonare un atteggiamento che, del resto, non è solo duro a morire, ma anche assai antico. I minuti di recupero vennero infatti introdotti già a fine 800 perché, sin da allora, ci si rese conto che i calciatori per difendere il risultato e arrivare indenni a fine partita, se le inventavano tutte. Credo che a questo punto l'unica soluzione sia quella di fare come nel rugby o nel basket: calcolare solo il tempo effettivo di gioco. Per il calcio sarebbe certamente una rivoluzione. Ma forse anche la sua salvezza. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino