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Caro Direttore,
le polemiche sul Covid e le numerose ipotesi dei virologi sono all'ordine del giorno. I politici che fanno un altro mestiere non ci capiscono nulla, tanto che poi vengono prese decisioni opposte alla tutela della libertà e della democrazia e della salute dei cittadini. L'obbligo vaccinale è un'offesa all'uomo e la multa enorme per non aver commesso nessun reato. Chi spiega perché dai 50 anni invece che dai 35 oppure come sarebbe giusto dai 70 anni? Negli ospedali i ricoverati in età inferiore ai settant'anni sono pochissimi. Evidentemente il Governo ha voluto colpire la fascia di età del buon senso, della maturità, l'età del benessere acquisito con lavoro e sacrificio. Naturalmente ben diverso dell'ipocrisia politica, della meritocrazia negata, e dei tanti paradossi che la politica italiana trasforma in decreti.
Ernesto Dal Borgo
Mel (Belluno)
Caro lettore,
si può essere d'accordo o meno con l'obbligo vaccinale.
Non è affatto vero che, come lei afferma, oggi negli ospedali i ricoverati con meno di 70 anni sono pochissimi. Soprattutto tra i non vaccinati sono particolarmente numerosi. Per essere più precisi: nelle strutture sanitarie la presenza di pazienti non vaccinati nei reparti ordinari è del 52% e la loro età media è di 63 anni. Nei reparti di terapia intensiva la percentuale di non vaccinati è del 72% e la loro età media è inferiore ai 60 anni e più della metà di loro era in ottima salute prima di essere ricoverato. Questi dati ci dicono dunque una cosa molto semplice e chiara: che è la fascia dei 50-60enni quella dove si conta un elevato numero di no vax, ma oggi è anche la fascia più esposta al rischio di essere colpita gravemente dal virus. E tutto questo con la democrazia e la libertà non c'entra nulla. Parliamo di salute. O se preferisce di vita e di morte.
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