La burocrazia che scarica i suoi errori sui cittadini

La burocrazia che scarica i suoi errori sui cittadini
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Caro direttore,

nel 2012 ho fatto alcuni esami clinici in provincia di Pordenone. Essendo in possesso di certificati di esenzione, per età e per reddito, inviato dalla Regione Veneto, il mio medico di base, nell'impegnativa, ha barrato la casella esente.



Nel luglio di quest'anno la regione Friuli mi ha inviato una raccomandata invitandomi a pagare in breve tempo la prestazione più la sanzione (tre volte tanto). Meravigliato mi sono recato a Pordenone all’ufficio regionale e il responsabile mi ha detto, a ragione, che io superavo il reddito e non avevo diritto all'esenzione. Ho fatto presente che la mia non era un'autocertificazione ma un documento della Regione Veneto.



Risposta: si rivolga alla sua Regione che ha commesso l'errore, intanto paghi altrimenti le sanzioni aumentano. Questo ho fatto. Risposta Regione Veneto: i dati ci sono stati forniti dall'Ufficio delle entrate, lei forse doveva fare ricorso, se la può consolare succede spesso. Che succeda spesso non mi consola anzi mi preoccupa anche perché i circa 200 euro che ho pagato non me li restituisce nessuno. Ho concluso che non è chi sbaglia che paga ma il povero cittadino che subisce l'errore.



Luciano Cromato

Venezia



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Caro lettore, la sua esperienza dimostra ancora una volta che per la pubblica amministrazione (anche quella locale, non solo quella centrale) i cittadini sono in realtà sudditi, cioè soggetti senza diritti ma solo doveri. Se ad aver commesso un errore simile a quello di cui lei è stato vittima fosse stata un’azienda privata, molto probabilmente avrebbe ottenuto le doverose scuse e forse anche un risarcimento o almeno un buono sconto. Invece lei ha dovuto semplicemente prendere atto che quell’errore si verifica spesso, consolarsi e pagare. Prezzolini diceva che per lo Stato i cittadini si dividono in due categorie: i furbi e i fessi. Purtroppo abbiamo spesso la sensazione che chi rispetta le leggi sia inserito di diritto nella seconda categoria. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino