Juve specchio di un Paese che non sa perdere? No, di un Paese che non si rassegna a perdere

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Caro direttore,  sono sempre più triste e sempre più delusa dall'essere italiana. Un paese che non sa vincere e un paese che non sa perdere, nella vita come...

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Caro direttore, 
sono sempre più triste e sempre più delusa dall'essere italiana. Un paese che non sa vincere e un paese che non sa perdere, nella vita come nello sport. Da noi quello che va male è sempre colpa di qualcun altro e quello che va bene ci rende eccezionali. Mah! La Juventus è stata sconfitta in casa 3 a 0 da un Real che ha colpito 2 traverse e ha sbagliato gol con Ronaldo che nemmeno mio moroso... Eppure sono andata a letto convinta dai giornalisti che la Juve avesse giocato bene e che fosse stata beffata dall'arbitro. Al ritorno una Juve meravigliosa (questo va detto) è stata estromessa dall'Europa che conta al 93esimo da un rigore solare e ineccepibile. Allora ecco, il campione dei campioni sclerare e pronunciare parole irripetibili nei confronti di un arbitro che ha fatto il suo lavoro, peraltro bene. E Agnelli invocare il VAR e declarare che c'è un disegno per eliminare le squadre italiane. Ma come se in 3 anni la Juve è andata in finale 2 volte! Veramente incomprensibile, lo ha detto perfino Del Piero, l'unico juventino corretto che ricordi da tempo immemore.


Marica Duò

Cara lettrice, 

mi permetto di non pensarla come lei sulla solare evidenza di quel rigore. E non posso neppure dimenticare i solari favori arbitrali (vogliamo ricordare Real-Bayern dello scorso anno?) di cui spesso godono i grandi club spagnoli che - pura coincidenza- sono anche i più determinati avversari del Var. Ma non voglio dilungarmi in inconcludenti diatribe calciofile. Ho scelto di rispondere alla sua lettera perché mi hanno sorpreso la sua delusione e la sua tristezza. Non so se una partita di calcio possa essere lo specchio del carattere di una nazione. Ma se lo è, credo che l'orgogliosa prestazione della Juve, esattamente come quella della Roma la sera precedente contro il Barcellona, siano lo specchio non di un Paese che non sa perdere, ma di un Paese che non si rassegna a perdere, anche quando tutto sempre andare nella direzione della sconfitta. Non è una differenza di poco conto. 
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Il Gazzettino