Contratto di governo, non basta sottoscriverlo bisogna anche rispettare i contenuti

Contratto di governo, non basta sottoscriverlo bisogna anche rispettare i contenuti
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Egregio Direttore,
Le chiedo cortesemente di erudirmi sul vocabolo contratto parola d'ordine per la nascita del futuro governo, se nascerà. Personalmente avrei preferito sentir parlare di accordo, intesa o di patto... Il termine contratto lo vedrei più adatto alla contrazione muscolare, cosa che trapela fra le parti, o al mondo degli affari dove due o più soggetti si impegnano ad esempio a una compravendita, a un rapporto di lavoro o quando si tratta di appalti dove in causa sono l'appaltatore e l'appaltante. Quando una delle parti viene meno deve essere condannato a risarcire l'altro contraente, nel caso nostro chi pagherebbe? L'oggetto del contendere è il Paese e il Popolo Italiano, ricordiamolo. Il contratto è stato sottoposto all'approvazione on line e ai gazebo, perchè? A cosa serviva? Se si vuol rispettare il mandato del 4 marzo se hai i numeri governi, si rispetti la Costituzione. Chi ha vinto le elezioni, o meglio chi è arrivato primo? Sempre a detta del contratto sottoposto ad approvazione mi vien da pensare alla Svizzera dove là si che a decidere ogni cosa importante la sovranità spetta al popolo chiamato a votare i vari provvedimenti. È il popolo che di fatto legifera. Però quel Parlamento è meno numeroso e molto meno meno costoso, così come il Governo.

Celeste Balcon
Belluno

Caro lettore, 
un testo fondamentale per la politica moderna, il trattato che definì i principi base dei diritti dei cittadini e dello Stato democratico, è il Contratto sociale del filosofo svizzero Jean Jacques Rousseau pubblicato nel 1762. Un libro sempre di grande attualità. Quindi, anche sul piano teorico, il termine Contratto è del tutto adeguato se applicato alla politica e anche per definire un'intesa di governo. Questo termine presuppone infatti, nell'accezione ampia che gli diede Rousseau, un impegno che va oltre il semplice accordo tra forze politiche, ma presuppone un patto di ampio respiro e fondante tra di loro e i cittadini. Che M5S e Lega abbiano voluto parlare di Contratto e ne abbiano messo per iscritto i contenuti, non è dunque sbagliato. Anzi, si tratta di una scelta ambiziosa. 
Ma alle ambizioni devono seguire i fatti. Si tratta di capire cioè chi dovrà dare concretezza ai contenuti di questo Contratto. 

In quali tempi, con quali uomini e con quali risorse. E su tutto questo noi, come molti altri italiani, aspettiamo ancora di capire cosa accadrà. Senza pregiudizi e riserve mentali. Ma senza neppure mai dimenticare che i Contratti, una volta che vengono sottoscritti, vanno poi rispettati. 
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Il Gazzettino