La gestione del vaccino Astrazeneca è delirante. Ma anche figlia dell'inadeguatezza di chi deve decidere

La gestione del vaccino Astrazeneca è delirante. Ma anche figlia dell'inadeguatezza di chi deve decidere
Caro direttore, con il termine di delirio in medicina si intende la alterata capacità critica di giudizio. Ad esempio, il vento fa stormire le fronde e il soggetto...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Caro direttore,
con il termine di delirio in medicina si intende la alterata capacità critica di giudizio. Ad esempio, il vento fa stormire le fronde e il soggetto interpreta questo rumore come la voce minacciosa di qualcuno. L'oggetto della percezione esiste, ma è interpretato erroneamente. Il delirio è tipico delle malattie psicotiche. Ciò che sta accadendo con il vaccino AstraZeneca è delirante. L'altra sera in tv hanno mostrato una serie di tabelle che illustrano il comportamento dei singoli stati europei. Si va dalla Polonia e Croazia che non hanno messo limiti, ad Austria e Danimarca che lo hanno escluso dalla campagna vaccinale. In mezzo ci sono tutte le possibilità. Le cose strane sono: 1) dato che il vaccino è sempre lo stesso, perché i vari paesi si sono diversificati nei comportamenti? 2) visto che l'agenzia regolatoria europea sui farmaci è una sola, perché ognuno fa quel che vuole? 3) poiché le decisioni dovrebbero essere prese sulla base della letteratura scientifica e poiché tale letteratura è uguale per tutti, da dove origina tale eterogeneità di comportamenti? Sembra che ognuno abbia letto lavori diversi e abbia dati diversi. Non è così. La letteratura scientifica è uguale per tutti e così pure i dati. È l'interpretazione che è diversa e l'interpretazione dipende dalla testa di chi legge i dati. Qui ha origine il delirio in cui ognuno interpreta in base alle proprie paure, emozioni, percezioni. In base a qualsiasi cosa, tranne che su base scientifica.


Ernesto Damiani 
Professore di Fisiopatologia generale Università di Padova 


Caro lettore,


forse ha ragione lei: siamo vittime di un delirio collettivo che ci impedisce di individuare una linea di comportamento razionale. Prima il vaccino AstraZeneca era da somministrare esclusivamente a chi aveva meno di 55 anni. Quindi è stato raccomandato solo a chi di anni ne aveva almeno 60, salvo poi essere usato in alcune regioni per vaccinare chiunque si presentasse, senza limite di età. Finché è stato vietato ai minori di 60 anni. E questo è solo ciò che è accaduto in Italia. Perché questo stato confusionale ha colpito anche molti altri Paesi. Sì, tutto questo potrebbe essere davvero la conseguenza di una condizione di delirio, in una sua variante pandemica. O forse è più semplicemente figlio di un altro morbo non meno diffuso: l'inadeguatezza. Perché di fronte a ciò che è accaduto in Italia e in alcune istituzioni europee, con un vuoto di regia politica e un inconcludente gioco di rimpallo tra organismi scientifici e politici, è difficile non avere il forte dubbio che alcune delle persone a cui è stata affidata la guida della politica sanitaria, compresa quella italiana, non siano all'altezza del loro compito. Non è, ad onor del vero, una sensazione nuova, ma in questo caso la caotica e delirante (appunto) gestione del vaccino AstraZeneca, ha superato ogni limite. E quando in gioco c'è la salute dei cittadini questo è inaccettabile. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino