Presidenzialismo (e no), sarebbe una rivoluzione ma nessuna minaccia alle regole democratiche

Presidenzialismo (e no), sarebbe una rivoluzione ma nessuna minaccia alle regole democratiche
Caro direttore, per quanto riguarda l'elezione diretta da parte del popolo del Presidente della Repubblica, mi chiedo: il Presidente Sergio  Mattarella stimato,...

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Caro direttore,
per quanto riguarda l'elezione diretta da parte del popolo del Presidente della Repubblica, mi chiedo: il Presidente Sergio  Mattarella stimato, apprezzato e benvoluto dalla stragrande maggioranza degli italiani, sarebbe mai stato eletto visto che, all'epoca, ai più era uno sconosciuto o quasi?


Lei che ne pensa?
Franco Anzanello
 

Caro lettore,
né la storia né la politica si fanno con i se e i ma. Quindi è impossibile dare una risposta certa alla sua domanda. Il Presidente Mattarella ha dimostrato grandi capacità e intelligenza politica nel gestire passaggi molto delicati della nostra storia recente. Anche la recente scelta di fissare entro tempi brevissimi la data del voto dopo la fine del governo Draghi è stata una dimostrazione della sua autonoma determinazione e dell'interpretazione rigorosa del ruolo che la Costituzione gli assegna. Tuttavia l'eventuale passaggio a una Repubblica presidenziale cambierebbe totalmente il profilo e la funzione dell' inquilino del Quirinale assegnandogli un più marcato ruolo di direzione e guida politica e non più di sola garanzia. È evidente che un Presidente eletto direttamente dal popolo, come accade per esempio nella vicina Francia, e non più dai parlamentari e dai rappresentanti delle regioni come avviene oggi ogni 7 anni, muterebbe gli equilibri della politica italiana assegnando al Presidente della Repubblica un peso del tutto diverso. In una prospettiva di questo genere è immaginabile che sarebbero i leader delle principali forze politiche a scendere direttamente in campo e contendersi il voto popolare per assumere la carica di Presidente della Repubblica.

Per qualcuno tutto ciò rappresenterebbe uno stravolgimento della Costituzione. Certamente sarebbe un cambiamento profondo, ma che non minerebbe in alcun modo le regole democratiche. Muterebbero gli assetti istituzionali definiti oltre 70 anni fa e andrebbe di conseguenza individuato anche un nuovo bilanciamento dei poteri all'interno dello Stato. Ma anche in questo caso il dibattito non va affrontato ideologicamente: il criterio sulla base di cui decidere la scelta di un sistema o di un altro, deve essere quello dell'efficienza e della rappresentanza. Si deve cioè valutare se un sistema presidenziale risponda più di un sistema parlamentare alle esigenze di una società complessa come la nostra. O se invece sia vero il contrario. Dopodiché sarà sempre bene ricordarsi che ci sono grandi democrazie, come la Francia e gli Stati Uniti, dove il Presidente della Repubblica viene eletto dal popolo e altre, per esempio la Germania, in cui questo non accade.



    
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Il Gazzettino