Caro Direttore, in queste ultime settimane l’informazione sia sulla carta stampata che nei notiziari televisivi è stata monopolizzata dalle notizie di politica...
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in queste ultime settimane l’informazione sia sulla carta stampata che nei notiziari televisivi è stata monopolizzata dalle notizie di politica interna: la crisi di Governo. Per quanto riguarda la TV ho osservato come i dibattiti fra i vari leader politici, o presunti tali, siano sempre più basati non su ragionamenti articolati ma su slogan, su frasi stereotipate che di volta in volta vengono estratte da una valigetta che i vari personaggi politici portano con se, una sorta di kit di sopravvivenza per sopperire alla mancanza di idee. E’ molto più facile etichettare l’avversario come fascista, razzista, comunista, buonista, ecc. che motivare il proprio dissenso. Sono abbastanza anziano per ricordare le Tribune Politiche nel corso delle quali uomini come Moro, Zaccagnini, Berlinguer, Almirante, Craxi, ecc. cercavano di esporre le loro idee con riflessioni e ragionamenti. Forse la causa id questa semplicistica evoluzione del dibattito politico va ricercata, oltreché nella pochezza della attuale classe politica, anche nei nuovi strumenti di comunicazione: sms, Twitter, Facebook, ecc. che obbligando all’utilizzo di poche parole impoveriscono il vocabolario individuale. Ma certamente le caratteristiche di uno strumento che consente, ad esempio, di scrivere la frase “Ti voglio bene” con il più semplice acronimo TVB non possono andare bene per esporre un pensiero politico.
Maurizio Conti
Portogruaro (Venezia)
Caro lettore, forse dovremmo chiederci, un po’ provocatoriamente ma non tanto, se esiste oggi un pensiero politico.
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Il Gazzettino