Italiani contrari all'invio di armi? Ma alle elezioni hanno appoggiato i partiti più convinti nel sostenere l'Ucraina

Italiani contrari all'invio di armi?
Egregio Direttore, trovo sconcertante la Sua risposta alla lettera del signor Gentilini del 16 febbraio, il quale, giustamente a mio parere, chiede come mai il governo italiano...

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Egregio Direttore,
trovo sconcertante la Sua risposta alla lettera del signor Gentilini del 16 febbraio, il quale, giustamente a mio parere, chiede come mai il governo italiano non faccia nulla per promuovere diplomaticamente la Pace in Ucraina, e insista invece sull'invio di armi e conseguente guerra, contro il parere della maggior parte degli italiani, stando ai sondaggi, a cui Meloni si mostra del tutto indifferente. Il signor Gentilini si chiede se questo sia indice di democrazia oppure no. Lei risponde dicendo che in democrazia non conta ciò che viene rilevato dai sondaggi, bensì quello che dicono i voti e cita le elezioni regionali appena trascorse, ove il partito al governo ha trionfato e di conseguenza avrebbe dato pieno sostegno e conferma a quanto Meloni sta facendo anche in politica estera. Caro Direttore, vorrei ricordarle che alle ultimissime consultazioni regionali più del 60 per cento, su 12 milioni di italiani chiamati al voto, si è rifiutato di andare alle urne. Spiace che i politici tengano conto dei sondaggi quando sono in campagna elettorale e non li seguano poi quando giungono a governare.


Donatella Ravanello


Cara lettrice,


lei è ovviamente libera di ritenere sconcertante ogni mia risposta, ma se avrà la pazienza di rileggere ciò che ho scritto noterà che ho citato "anche" le elezioni regionali, ma in prima battuta il voto politico di settembre che determinò la vittoria della coalizione di centrodestra poi confermata dalle amministrative dello scorso fine settimana. Alle elezioni del 25 settembre partecipò il 64% dei cittadini che, come lei ben ricorderà, premiò la coalizione di centrodestra e all'interno di essa soprattutto Fdi, cioè il partito più schierato a favore del sostegno militare all'Ucraina. Lo stesso accadde nel centrosinistra dove la forza politica più votata fu il Pd, anch'esso attestato su posizioni nettamente atlantiste. Ora se fosse vero che in Italia la maggioranza delle persone nel nostro Paese è cosi risolutamente contraria all'invio delle armi e non nutre grandi simpatie per l'Ucraina perché se ne dimentica proprio il giorno in cui vota e non da la propria preferenza alle forze politiche che la pensano allo stesso modo e sceglie invece le altre? O perché invece di disertare le urne non va a votare per affermare con la forza dei numeri il suo fiero convincimento? In ogni caso poiché parliamo di un argomento molto serio sarebbe opportuno uscire dalle ambiguità e dalle frasi fatte: inviare armi all'Ucraina e ricercare la pace non sono in contraddizione. Sono le facce della stessa medaglia. Putin va costretto a sedersi al tavolo delle trattative e l'unico modo per farlo è fermare e sconfiggere il suo disegno di conquista. Non mettere l'Ucraina in condizione di difendersi non significa affatto far finire prima la guerra e risparmiare vite umane, significa accettare passivamente il massacro di un popolo, quello ucraino, da parte di Putin. Su questo vuol dire pace, allora forse questa parola ha assunto per qualcuno un altro significato. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino