Caro direttore, ho aspettato un po' per vedere fino a dove sarebbero arrivati i media nel loro parossismo sul delitto di Giulia. Trovo letteralmente vomitevole questa overdose...
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Caro direttore,
ho aspettato un po' per vedere fino a dove sarebbero arrivati i media nel loro parossismo sul delitto di Giulia. Trovo letteralmente vomitevole questa overdose in cui tutti, dico tutti, partecipano in modo scomposto. Mi chiedo cosa differenzi il delitto Cecchettin da tantissimi altri, altrettanto efferati e disumani da meritare questa aurea di santità. La mia risposta è semplice: il viso e il sorriso di Giulia ha rapito tutti, perché trasmetteva bontà, gentilezza e innocenza. Ma può bastare questa impressione fotografica per fare la differenza di trattamento tra questo e altri delitti?
L.G.
Caro lettore,
capita a tutti di innamorarsi delle proprie opinioni. Ma, almeno in qualche caso, sarebbe bene avere l'umiltà di chiedersi se, forse, non siamo noi che stiamo sbagliando. L'enorme interesse suscitato da una vicenda come quella della morte di Giulia è davvero semplicemente l'effetto di una overdose di spettacolarizzazione mediatica? O non è anche, e soprattutto, il segnale che questa volta, nel sentire popolare, è scattato qualcosa di più profondo e che l'omicidio di Giulia ha avuto un impatto diverso sulle nostre comunità? Ci sono fenomeni di violenza, illegalità e degrado che attraversano la nostra società e che generano indignazione, riprovazione, condanna.
Il Gazzettino