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Caro direttore,
ho appena terminato la lettura dell'articolo riguardante la vicenda che vede protagonista un giovane condannato in via definitiva a 6 anni di carcere per il reato di stupro e resto molto perplesso. Francamente trovo deplorevole offrire tanto spazio alla storia di colui che, ripeto, è stato condannato definitivamente per aver violentato una ragazzina di 15 anni. Il messaggio che fate passare sembra essere quello che in fondo il criminale è un bravo ragazzo che addirittura si presenta in anticipo al carcere di Bollate e ribadisce la propria innocenza, sottolineando la lentezza e i guasti della giustizia italiana ma comunque rispetta la sentenza e non si sottrae, come evidenzia nelle sue affermazioni. Ma se fossi il padre della vittima come dovrei sentirmi dopo la lettura dell'articolo? C'è qualcosa che mi sfugge, che non comprendo? Sinceramente sono confuso.
Aldo Barbieri
Caro lettore,
quando il direttore di un giornale riceve una mail come questa deve porsi qualche domanda.
Il Gazzettino