L'Europa non presta soldi in maniera disinteressata. Ma l'Italia deve meritarsi la fiducia con progetti seri

L'Europa non presta soldi in maniera disinteressata. Ma l'Italia deve meritarsi la fiducia con progetti seri
Caro Direttore, viste le voci sempre più insistenti di un rinvio a tempi indeterminati dei fondi europei promessi all'Italia, viste le difficoltà semprè...

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Caro Direttore,
viste le voci sempre più insistenti di un rinvio a tempi indeterminati dei fondi europei promessi all'Italia, viste le difficoltà semprè più numerose poste in atto da diversi Paesi della Comunità, vi è il pericolo che lo straordinario bottino evapori in parte consistente o del tutto? Vi è stato un vero amore per l'Italia, o piuttosto un'infatuazione passeggera ed interessata verso un governo maggiormente malleabile?


Luigi Floriani
Conegliano (Treviso)


Caro lettore,

l'Europa non è la San Vincenzo. Non fa carità in modo disinteressato. Concede prestiti in modo assolutamente interessato. E quasi sempre dopo lunghe e complesse discussioni. Nel nostro caso Bruxelles, sotto la spinta in particolare di Angela Merkel, ha deciso di mettere a disposizione dell'Italia una robusta dose di miliardi nella consapevolezza che se è vero che il nostro Paese ha bisogno dell'Europa, è altrettanto vero che anche l'Europa non può ignorare il peso dell'Italia e la necessità che la sua economia si riprenda, dopo l'emergenza Covid. Come sempre però ognuno è anche padrone del proprio destino. Portare a casa questi importantissimi soldi dipende anche da noi. Sappiamo bene che ci sono paesi dell'Unione che non aspettano altro che avere un pretesto per tagliare i finanziamenti all'Italia o magari per negarglieli. Proprio per questo dovremmo essere chiari, determinati e puntuali nel mettere a punto il nostro piano di investimenti da sottoporre all'Europa. La sensazione è che non stia succedendo questo. Nel governo esistono punti di vista molto diversi sugli interventi da realizzare e questo rallenta il processo decisionale. I rapporti dell'esecutivo con l'opposizione, da cui è difficile prescindere su un tema come questo, sono quasi inesistenti. Il partito di maggioranza relativa, M5S, sembra più concentrato sui propri dissidi interni che sul recovery fund. Di fronte a questa situazione è inevitabile che qualcuno in Europa cominci a innervosirsi e a porre ostacoli. È innanzitutto compito nostro evitare che ciò accada. L'occasione è storica perché 209 miliardi possono cambiare il destino e il futuro di un Paese. Sprecarla sarebbe un delitto. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino