Scuola e virus, le occasioni perse dell'inconsistente ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina

Scuola e virus, le occasioni perse dell'inconsistente ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina
Caro Direttore c'era una volta la Fata Azzolina, cui la Regina delle fate, nella logica di una fata vale l'altra, assegnò il compito di far funzionare la scuola nel...

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Caro Direttore
c'era una volta la Fata Azzolina, cui la Regina delle fate, nella logica di una fata vale l'altra, assegnò il compito di far funzionare la scuola nel magico mondo di Italyworld. Dopo una chiusura di 7 mesi, dopo infinite consultazioni con folletti, gnomi ed elfi al Ministero, tutti si aspettavano indicazioni precise per la riapertura di settembre. Nessun colpo di bacchetta magica, semplicemente un piano chiaro, credibile, fattibile, e soprattutto attento alle esigenze degli studenti. Ma Fata Azzolina ha partorito una bozza di linee guida piuttosto evanescenti, che di fatto scaricano la patata bollente della ripartenza sulle singole scuole e sui presidi. Insomma un bell'arrangiatevi! Resta solo la speranza che questo sogno, o incubo, finisca, e Fata Azzolina ritorni al più presto nella magica terra delle fate.

Ivana Gobbo

Cara lettrice,

raramente i ministri dell'Istruzione vengono rimpianti. Lucia Azzolina, l'attuale, inconsistente responsabile del dicastero, entrerà certamente a far parte di questo lungo elenco. L'emergenza virus, la sperimentazione della lezioni a distanza, gli stanziamenti di fondi ( un miliardo solo per il personale) potevano essere l'occasione per avviare un percorso di cambiamento e di miglioramento della nostra scuola. Nulla di tutto ciò. La ministra Azzolina è sembrata preoccuparsi solo di spazi e di distanze. Cambiando peraltro opinione più volte su quale soluzione adottare. Alla fine ha fatto sue le indicazioni del Comitato scientifico, ma facendo capire che poi le regioni o addirittura le singole realtà potranno regolarsi diversamente. Ma anche per quanto riguarda la didattica e l'organizzazione delle strutture scolastiche, tutto è delegato ai singoli istituti. Ciascuno, in base ad un errato e malinteso concetto di autonomia, faccia ciò che può e ciò che crede. Ieri un commentatore ha concluso con queste parole un'analisi dell'operato della ministra: «Questa sciatteria e questa mancanza di rispetto per i nostri figli e per le giovani generazioni sono davvero intollerabili». Sottoscrivo.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino