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Gentile Direttore,
da un paio di giorni sul vostro giornale viene dato grande spazio all'attività di controllo del territorio che le forze dell'ordine, con il plauso del sindaco, starebbero svolgendo nel cosiddetto "trapezio" mestrino e, in particolare, lungo Corso del Popolo e laterali. Ieri a mezzogiorno un amico è stato brutalmente aggredito e rapinato all'interno del cortile di un condominio di via Aleardi. È stato un episodio particolarmente efferato e che avrebbe potuto avere conseguenze fatali. Episodio seguito da regolare denuncia alle forze dell'ordine. Nella mia disillusione di cittadina non ho potuto non interpretare l'assenza di menzione di questo episodio da parte del giornale come un tentativo di non offuscare e non ridicolizzare l'operazione di messa in sicurezza in atto. Ma, al di là della censura della stampa e della supposta gioia con cui la cittadinanza avrebbe accolto le iniziative delle istituzioni, al di là dei proclami, credo che chi vive a Mestre sia perfettamente consapevole di quale sia la realtà.
Francesca Vidali
Cara lettrice,
mi stupisce sempre la disinvoltura con cui alcuni lettori usano, anzi scagliano contro di noi la parola censura: temo senza rendersi conto della gravità di questa parola e accusandoci di non pubblicare notizie per misteriosi disegni superiori o per compiacere l'uno piuttosto che l'altro potentato.
Il Gazzettino