Le morti in Meditteraneo e la vergognosa ipocrisia di tanti governanti europei

Le morti in Meditteraneo e la vergognosa ipocrisia di tanti governanti europei
Caro direttore, sono uno dei "cattivi" che ritengono giusto mantenere i porti chiusi anche dopo le recenti tragedie. A chi però mi giudica, voglio ricordare che...

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Caro direttore,
sono uno dei "cattivi" che ritengono giusto mantenere i porti chiusi anche dopo le recenti tragedie. A chi però mi giudica, voglio ricordare che in Africa muoiono ogni giorno tantissimi bambini per malattie banali e per la fame e non so quanto se ne stiano curando. Potremmo salvare almeno un centinaio di vite con i soldi che destiniamo all'accoglienza di un solo immigrato. Se comunque sono sensibili solo alle morti in mare, voglio chiedere loro: ci sono stati più morti in questi ultimi mesi, oppure due anni fa in piena politica dell'accoglienza?

Fabio Rossi
Sarmede (Tv)



Caro lettore,

una vita persa è una tragedia assoluta, che nessuna contabilità può attenuare o cancellare. I numeri però, talvolta, aiutano a comprendere di cosa si parla. Nel 2017 gli sbarchi di immigrati in Italia sono stati 119.369, nel 2018 sono scesi a 23.370; nei primi 21 giorni del 2019 sono stati 155 contro gli oltre 4.000 dello steso periodo del 2018. Questi dati ci dicono una cosa: che prima con la stretta del ministro Minniti, poi in modo ancora più accentuato con la politica dei porti chiusi adottata dal ministro di Salvini, i flussi migratori verso il nostro Paese sono nettamente diminuiti. E con essi si sono drasticamente ridotti gli affari dei mercanti di uomini che trasportano i migranti dalle coste dell'Africa all'Italia. Anche per questo più di qualcuno ha avanzato il sospetto che i barconi abbandonati in mare in questi giorni siano il diabolico e criminale tentativo degli scafisti di costringere l'Italia a modificare la propria politica. Vero o falso che sia, le tragedie dei giorni scorsi hanno ancora una volta dimostrato che siamo di fronte a un problema europeo e internazionale. Su questo tema altri governi, ben prima e ben più di quello italiano, dovrebbero essere messi sotto accusa. Il barcone affondato nella botte tra venerdì e sabato era in acque internazionali e i porti più vicini erano quelli di Malta e della Tunisia. La nostra Marina ha fatto ciò che poteva, intervenendo e salvando tre persone. Dove erano gli altri Paesi? Dove era l'Europa? Non dobbiamo a non possiamo rassegnarci alla morte di tanti innocenti nel Mediterraneo. Ma non possiamo neppure rassegnarci alla vergognosa ipocrisia di premier e governi europei. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino