Tanto spazio alla morte di Frizzi? Sì, ma tanto è stato anche l'affetto della gente

Tanto spazio alla morte di Frizzi? Sì, ma tanto è stato anche l'affetto della gente
Caro Direttore, le sembrerò controcorrente ma a me lo spazio riservato dalla Rai alla scomparsa di Fabrizio Frizzi è sembrato un po' eccessivo. Non metto...

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Caro Direttore,
le sembrerò controcorrente ma a me lo spazio riservato dalla Rai alla scomparsa di Fabrizio Frizzi è sembrato un po' eccessivo. Non metto assolutamente in dubbio il valore e la simpatia del bravo presentatore ma dedicare ben due giorni e mezzo di commemorazioni praticamente a reti unificate mi è parso un po' fuori luogo rispetto al ruolo e al peso dell'uomo nella nostra vicenda nazionale.

Sono state sacrificate nei palinsesti notizie importanti in questo momento cruciale della vita politica ed economica, quali ad esempio la formazione del nuovo governo e altre ancora. E' vero, Frizzi godeva di una popolarità molto larga basata su un innato savoir faire che non comprendeva volgarità o colpi bassi ai quali la televisione ci ha ormai da tempo abituato. Per voler fare della sociologia spicciola, sembra quasi che il Paese si rifugi in questi miti positivi quanto epidermici che hanno il potere ( e forse la funzione) di distrarre dai problemi di tutti i giorni. Compito della tv, soprattutto quella di Stato, sarebbe proprio quello di dare l'adeguato peso alle notizie lasciando poi ogni cittadino libero di deciderne il reale valore. Cosa assai difficile, mi rendo conto, ma talvolta necessaria per tentare di reiquilibrare nell'opinione pubblica la giusta scala dei fatti e delle persone.
Manfredo Manfroi


Caro lettore,
su quale debba essere la funzione della televisione di Stato si potrebbero scrivere libri o aprire dibattiti infiniti. Ciascuno naturalmente ha le proprie sensibilità, ma lo spazio dedicato in tv alla morte di Fabrizio Frizzi mi sembra la naturale risposta a un genuino e diffuso sentimento popolare.

Probabilmente neppure la Rai immaginava che la scomparsa di questo presentatore dal tratto gentile avrebbe suscitato tante spontanee reazioni, tanta attenzione, tanto umano calore. E non parlo degli artisti o degli altri protagonisti del mondo dello spettacolo, di chi conosceva e frequentava Frizzi. Penso alle tantissime persone comuni che, in molti modi, hanno voluto testimoniare il loro affetto se non il loro dolore. Qualcuno ha scritto che la televisione è un'arma di distrazione di massa ed in tanti casi è stato ed è vero. Ma con Frizzi è successo qualcosa di diverso. Lui non era un star né tantomeno un mito. Né mai lo diventerà. Con la sua morte molte persone si sono viste private di un loro pezzo di quotidianità. Della presenza di una persona che conoscevano solo attraverso il filtro del piccolo schermo, ma che sentivano vicino. E hanno voluto testimoniare questo affetto. Non c'è nulla di male. La vita è fatta anche di queste cose. Per fortuna. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino