Il Cai e la Forestale: evitiamo che sui monti dopo il maltempo si abbatta la furia della burocrazia e del protagonismo

Il Cai e la Forestale: evitiamo che sui monti dopo il maltempo si abbatta la furia della burocrazia e del protagonismo
Caro direttore, una bufala grande. Questo ho pensato subito alla notizia che i Carabinieri forestali dell'Ufficio per la biodiversità di Belluno avevano stoppato i...

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Caro direttore,
una bufala grande. Questo ho pensato subito alla notizia che i Carabinieri forestali dell'Ufficio per la biodiversità di Belluno avevano stoppato i volontari dei CAI impegnati a ripulire e ripristinare sentieri, mulattiere e strade di servizio distrutte ed intasate dai milioni, oltre 14 la stima, di alberi abbattuti dalla furia eccezionale del maltempo che ha devastato le nostre montagne. Invece era tutto vero, i volontari del gloriosissimo Club Alpino fondato nel 1863 dal piemontese Quintino Sella lavorano indefessamente e con storica e comprovata perizia gratuitamente per il bene comune e li si blocca con l'accusa di danno erariale ? Maddai! Semmai il danno erariale lo procurano questi signori nel bloccare un lavoro tanto prezioso quanto indispensabile e, per piacere, lasciamo stare se era un'urgenza o meno, se gli alberi avevano o non avevano l'altezza ed il diametro previsti, se questi encomiabili cittadini possedevano il patentino per la motosega o indossavano tutti gli indumenti e gli accessori secondo norma, qui si tratta di far ripartire al più presto l'intera economia di queste valli che non può marcire nelle mefitiche paludi della burocrazia. Sono contentissimo che il governatore Zaia abbia detto che darà loro carta bianca e da parte mia, di amante della montagna e uomo di pianura che sin da bambino ha imparato il rispetto, la cura, l'amore che queste persone hanno per questo ambiente dico loro, dal profondo del cuore, grazie! Grazie!

V. T.
Treviso


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Caro lettore,

qualche volta l'ansia di protagonismo calpesta anche il buonsenso. Non ci sono dubbi che in questa insensata polemica innescata dalla ex Guardia Forestale, oggi attiva sotto l'egida dell'Arma dei Carabinieri, la ragione e la ragionevolezza stiano dalla parte del Club alpino e dei suoi iscritti-volontari. Quello che sta accadendo in Veneto ha dell'incredibile: invece di organizzare e sfruttare tutte le opportunità e le disponibilità che ci sono per ripulire e ridare un suo ordine alla montagna violentata dal maltempo, c'è qualcuno che preferisce litigare, minacciare sanzioni, emanando ordini e divieti incomprensibili. Nelle valli dolomitiche devastate c'è spazio e lavoro per tutti. Gli atteggiamenti da primi della classe non servono. Evitiamo che dopo la furia del vento e della pioggia, sulle montagna si abbatta quella della burocrazia e dell'inutile protagonismo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino