Banche, la solitudine di chi non ha accettato la transazione

Banche, la solitudine di chi non ha accettato la transazione
Egregio Direttore, faccio parte di quei quattro gatti scippati dei propri risparmi, che non hanno aderito all'indecente offerta di transazione delle due note banche venete,...

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Egregio Direttore,
faccio parte di quei quattro gatti scippati dei propri risparmi, che non hanno aderito all'indecente offerta di transazione delle due note banche venete, perché non ho ritenuto dignitoso accettare l'elemosina.

Ora dopo sei mesi di studio dei sapienti del tempio, politici, istituzioni nostrane, autorità europee, economisti e banche è stato partorito il topolino con un gigantesco spezzatino che ha accontentato tutti, ad eccezione di quel 30% di irriducibili soci azionisti, cui appartengo, che non sanno più a chi rivolgersi perché nessuno risponde.
Confesso un senso di delusione nell'osservare che stampa e televisione nicchiano colpevolmente su questo argomento che sta distruggendo l'esistenza di decine di migliaia di famiglie.
Lettera fimata
Abano Terme (Pd)
Caro lettore, 
non mi pare che trascuriamo e ignoriamo nessuno in questa disastrosa e dolorosa vicenda delle banche venete. Ma non è dai mezzi di informazione che possono venire risposte e soprattutto risarcimenti. Noi al massimo possiamo dar voce alle grida di dolore e alle proteste. Come stiamo facendo, per esempio, pubblicando la sua lettera. Lei come altri azionisti ha deciso di non aderire alla proposta di rimborso fatta da Bpvi e Veneto Banca alcuni mesi fa. Una scelta legittima e, per certi aspetti, anche comprensibile: del resto più del 30 per cento degli azionisti ha considerato il rimborso del 15% del proprio capitale investito in titoli nei due istituti un'offerta inadeguata e inaccettabile. Purtroppo però, quello che qualcuno ha preferito non dire, è che quel 15% era certamente poca cosa, ma l'alternativa poteva essere il nulla. Ed è quello che purtroppo sta accadendo. 

Le due banche sono finite in liquidazione coatta e sono di fatto destinate a scomparire. Quindi la possibilità per i soci di ottenere un risarcimento si è ulteriormente ridotta. Anzi, allo stato attuale, è del tutto esclusa. Solo una scelta politica potrebbe forse modificare la situazione. Ma, anche se è impopolare affermarlo, bisogna essere consapevoli del fatto che è piuttosto difficile che ciò accada.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino