Assegno d'inclusione, solita furba manovra elettorale

Assegno d'inclusione, solita furba manovra elettorale
Caro Direttore, I requisiti indispensabili di un buon politico dovrebbero essere l'etica e la lungimiranza. Prerogative che...

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Caro Direttore,
I requisiti indispensabili di un buon politico dovrebbero essere l'etica e la lungimiranza.

Prerogative che concorrono a responsabilizzare le azioni politiche nell'interesse comune, e a decifrare in anticipo quanto di utile o esiziale si sta approssimando. Qualità che nel campionario politico risultano rare se non del tutto inesistenti, e che inevitabilmente si traducono in decisioni politiche inopportune.
L'ultima prodezza è l'assegno d'inclusione per gli indigenti, che finirà nelle tasche dei furbi che sapranno sfruttare meglio le farraginose norme messe a punto dai burocrati per incassarlo. Un'altra, gli 80 euro concessi a pioggia a ridosso del referendum, i cui fortunati beneficiari sono risultate le famiglie con più stipendi che non ne avevano diritto.
Purtroppo la politica resta più sensibile ai richiami elettorali con lusinghe per contendersi il potere, che al buon uso del denaro pubblico per creare ricchezza. Caratteristica d'una sinistra che parla di frontiere aperte a chiunque, e non esita a contrarre altro debito ogniqualvolta lo ritiene utile ai suoi progetti. 
Renzo Nalon


Caro lettore,
la ricerca del consenso è da sempre uno dei motori della politica e non potrebbe essere diversamente: senza i voti non si governa. La politica si riduce però a puro cartello elettorale quando non ha la capacità di andare oltre la ricerca del consenso immediato.
Lo stesso vale per i provvedimenti in materia economica. Un assegno di inclusione a favore di poveri e indigenti non è di per sé sbagliato. A due condizioni però. La prima: che i soldi finiscano davvero a chi ne ha bisogno e non si trasformino in una forma di distorto assistenzialismo.
La seconda: che questi provvedimenti siano accompagnati da altri interventi finalizzati a produrre ricchezza. Ed è su questo fronte, certamente più impegnativo, che la politica latita e dimostra troppo spesso la sua inadeguatezza. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino