Un paese intero che si sposta a causa dei cambiamenti del clima. Accade al piccolo villaggio eschimese di Shishmaref nel cuore dell’ Alaska, a nord dello Stretto di Bering,...
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Il riscaldamento del pianeta, infatti, diminuendo il periodo della presenza di ghiaccio ha fatto sì che le coste del villaggio siano sempre più soggette all'erosione marina, scomparendo pian piano. Si stima che le onde ne erodano circa sei metri ogni anno sulla piccola isola di Sarichef che ospita il villaggio. Un lembo di terra gelata che si trova nella distesa di Chukchi a circa cinquanta chilometri dal Circolo Polare Artico. E a cinque metri soltanto sul livello del mare, fattore per il quale l’innalzamento delle acque rappresenta una minaccia davvero molto concreta.
Ecco allora la scelta obbligata di una delle ultime comunità Iñupiat (nome originale: Qigiqtaq), antico popolo dell’Alaska che dalla notte dei tempi vive in queste zone ghiacciate per la maggior parte dell’anno, pescando e cacciando caribù e foche. Che non vuole dividersi ma rimanere compatto anche in una nuova sede. Per traslocare servono circa 180 milioni di dollari e già è partita la caccia ai fondi da parte dell’amministrazione locale che non dispone di grande liquidità. Le aree individuate, Old Pond e West Tin Creek Hills, non sono molto distanti dal posto attuale: si trovano a una ventina di chilometri.
La sorte di Shishmaref potrebbe toccare presto ad altri villaggi. Secondo una ricerca del Government Accountability Office degli Stati Uniti sono trentuno i paesi a rischio imminente di inondazioni ed erosione costiera. E in un prossimo futuro un’emergenza di questo tipo potrebbe coinvolgere altri duecento villaggi. Già la scorsa primavera per le stesse ragioni in Louisiana una piccola tribù Biloxi-Chitimacha-Choctaw era stata costretta ad abbandonare la propria terra, l’isola di Jean Charles Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino