ROMA - Trenitalia ha deciso di mettere sul mercato tutte quelle stazioni che con l’avvento dei nuovi sistemi tecnologici per la vendita dei biglietti e i sistemi di controllo,...
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Ad oggi, delle 1.900 stazioni impresenziate disponibili, circa 400 sono state dedicate ad attività che prevedono la valorizzazione del territorio o l’attivazione di servizi a favore della cittadinanza. I progetti che si realizzano all’interno di questi edifici sono selezionati in relazione al grado di beneficio apportato all’intera collettività, facilitando così la costruzione di nuove relazioni tra la stazione e un più ampio contesto sociale", spiega il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.
Per chi fosse interessato ad investire per il riuso dei beni delle Ferrovie, utilizzati senza finalità di lucro, dovrà inviare la proposta alle Direzioni territoriali competenti di RFI con la seguente documentazione: 1. Breve presentazione del soggetto proponente 2. Descrizione delle finalità sociali progetto 3. Descrizione del partenariato (istituzioni, enti locali, imprese, Fondazioni, ecc) 4. Ricadute sul territorio (in termini sociali, ambientali, occupazionali, culturali, ecc) 5. Ubicazione prescelta (la stazione impresenziata o altri luoghi) 6. Analisi dei costi complessivi del progetto con valutazione degli interventi necessari per rendere i locali idonei all’attività proposta 7. Risorse finanziarie previste e dedicate, che devono coprire la durata del contratto 8. Tempistiche del progetto
ll progetto sarà valutato dalle competenti strutture di FS d’intesa con Associazioni che operano nel sociale (Legambiente, Associazione Italiana Turismo Responsabile, CSVnet, Lega Coop Sociali) con cui il Gruppo ha sottoscritto un Protocollo per il controllo della destinazione e gestione delle stazioni impresenziate. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino