Trenitalia cede gratis 1700 stazioni: ecco come richiedere i locali inutilizzati

Mercoledì 17 Giugno 2015
Trenitalia cede gratis 1700 stazioni: ecco come richiedere i locali inutilizzati
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ROMA - Trenitalia ha deciso di mettere sul mercato tutte quelle stazioni che con l’avvento dei nuovi sistemi tecnologici per la vendita dei biglietti e i sistemi di controllo, non hanno più bisogno di personale.
Migliaia di stazioni ferroviarie in tutta Italia abbandonate e al cui interno non si svolge più alcuna attività. Quando va bene rimangono chiuse.
«I locali di stazione sono complessivamente 45, di cui 5 con superficie pari a 20 mq, gli appartamenti sono 40, di cui 25 occupati - si legge nel rapporto di Trenitalia - Il valore a bilancio degli immobili censiti ammonta a oltre 4 miliardi per i locali di stazione; oltre 2 miliardi per gli appartamenti» mentre le «superfici calcolate risultano così ripartite: oltre 6000 mq per i locali di stazione; oltre 3000 mq per gli appartamenti; 22 stazioni si presentano in buono stato di conservazione, mentre per 12 di esse la valutazione è mediocre. Sette stazioni sono collocate nel centro della città, 5 ad una distanza di 500 metri, 15 ad una distanza tra 1 e 2 km, tutte le altre ad una distanza massima di 8 km; 19 di esse si trovano vicine ad altre attività turistico-commerciali, in 11 casi è segnalata la possibilità di scambio intermodale con altri mezzi di trasporto pubblico. Sono stati avviati 12 contatti per un possibile riutilizzo delle aree disponibili, 7 con operatori economici privati, 4 con enti locali, 1 con un’associazione. I contratti definiti sono 9, dei quali 7 con operatori economici privati, 1 comodato con un ente locali, 1 contratto classificato nella voce “Varie”. Contatti e accordi definiti hanno in 7 casi scopo commerciale, in 6 casi scopo sociale, in un caso scopo turistico e in un caso scopo culturale».



Ad oggi, delle 1.900 stazioni impresenziate disponibili, circa 400 sono state dedicate ad attività che prevedono la valorizzazione del territorio o l’attivazione di servizi a favore della cittadinanza. I progetti che si realizzano all’interno di questi edifici sono selezionati in relazione al grado di beneficio apportato all’intera collettività, facilitando così la costruzione di nuove relazioni tra la stazione e un più ampio contesto sociale", spiega il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.



Per chi fosse interessato ad investire per il riuso dei beni delle Ferrovie, utilizzati senza finalità di lucro, dovrà inviare la proposta alle Direzioni territoriali competenti di RFI con la seguente documentazione: 1. Breve presentazione del soggetto proponente 2. Descrizione delle finalità sociali progetto 3. Descrizione del partenariato (istituzioni, enti locali, imprese, Fondazioni, ecc) 4. Ricadute sul territorio (in termini sociali, ambientali, occupazionali, culturali, ecc) 5. Ubicazione prescelta (la stazione impresenziata o altri luoghi) 6. Analisi dei costi complessivi del progetto con valutazione degli interventi necessari per rendere i locali idonei all’attività proposta 7. Risorse finanziarie previste e dedicate, che devono coprire la durata del contratto 8. Tempistiche del progetto



ll progetto sarà valutato dalle competenti strutture di FS d’intesa con Associazioni che operano nel sociale (Legambiente, Associazione Italiana Turismo Responsabile, CSVnet, Lega Coop Sociali) con cui il Gruppo ha sottoscritto un Protocollo per il controllo della destinazione e gestione delle stazioni impresenziate.
Ultimo aggiornamento: 18 Giugno, 10:54

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