Spaghetti alla bolognese: una mistificazione gastronomica che il sindaco di Bologna Virginio Merola ha finalmente preso di petto. «E' strano, se non imbarazzante essere...
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Il sindaco ha anche cominciato a postare sui social menu e lavagne dei ristoranti che all'estero propongono questa eresia, in realtà propinata anche ai turisti stranieri in molte località italiane.
IL SERVIZIO DEL TELEGRAPH
Quello che invece era meno pronosticabile è la una fronda interna che si è scatenata da qualche tempo sotto le due torri. Il comitato promotore della ricetta originale non ci sta e dice basta alle "inesattezze" sostenute dal sindaco. «Lo stesso Comune di Bologna li preparava nel 1800 a sostegno delle classi meno protette - precisa Gianluigi Mazzoni, portavoce del Comitato - Il nostro sindaco dovrebbe ricordare questo piatto dal valore storico e sociale invece di attaccarlo».
E aggiunge: «Gli spaghetti bolognesi esistono. Sono attestati da documenti ufficiali, già a partire dal 1500. Sostenere il contrario è una inesattezza storica». «La polemica in atto non fa altro che danneggiare questo piatto - prosegue Mazzoni - la nostra tradizione e anche la nostra città. Al contrario noi crediamo nel valore di un processo di rieducazione dei più disparati condimenti che si usano all'estero sugli spaghetti chiamati bolognesi o “alla bolognese”. Bisogna ricondurre questo piatto universale nel corretto alveo della tradizione storica e documentata». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino