Spaghetti alla bolognese, la battaglia del sindaco Merola contro il piatto inesistente. E l'ambasciata Usa: «Ricetta fake»

Spaghetti alla bolognese, la battaglia del sindaco Merola contro il piatto inesistente. E l'ambasciata Usa: «Ricetta fake»
Spaghetti alla bolognese: una mistificazione gastronomica che il sindaco di Bologna Virginio Merola ha finalmente preso di petto. «E' strano, se non imbarazzante essere...

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Spaghetti alla bolognese: una mistificazione gastronomica che il sindaco di Bologna Virginio Merola ha finalmente preso di petto. «E' strano, se non imbarazzante essere conosciuti nel mondo per qualcosa che non esiste» ha detto al Telegraph nello spiegare la sua battaglia contro uno specialità inesistente che spesso eclissa quelle proverbiali di Bologna a cominciare dai tortellini. Basta quindi agli spaghetti con il ragù (riservato alle tagliatelle fatte in casa, porose e quindi in grado di trattenere il sugo che invece scivola sugli spaghetti)  che spesso  diventano spaghetti con le polpette o spaghetti annegati nel ketchup con brandelli di carne stufata, sempre in nome di un'usurpata bolognesità. 

 
Il sindaco ha anche cominciato a postare sui social menu e lavagne dei ristoranti che all'estero propongono questa eresia, in realtà propinata anche ai turisti stranieri in molte località italiane. Una campagna, quella del sindaco,  che ha intanto raccolto il placet dell'Ambasciata americana a Roma che su Facebook ha definito la pietanza alla stregua di una fake news. Incoraggiante che questa affermazione arrivi proprio dagli Usa dove più ampio è lo scempio legato agli spaghetti alla bolognese (e alle fettuccine Alfredo, altra misteriosa e senza radici ricetta spacciata per italiana, ma questo è un altro menu).

IL SERVIZIO DEL TELEGRAPH



 

Quello che invece era meno pronosticabile è la una fronda interna che si è scatenata da qualche tempo sotto le due torri. Il comitato promotore della ricetta originale non ci sta e dice basta alle "inesattezze" sostenute dal sindaco.  
«Lo stesso Comune di Bologna li preparava nel 1800 a sostegno delle classi meno protette - precisa Gianluigi Mazzoni, portavoce del Comitato - Il nostro sindaco dovrebbe ricordare questo piatto dal valore storico e sociale invece di attaccarlo»


E aggiunge:
«Gli spaghetti bolognesi esistono. Sono attestati da documenti ufficiali, già a partire dal 1500. Sostenere il contrario è una inesattezza storica»«La polemica in atto non fa altro che danneggiare questo piatto - prosegue Mazzoni - la nostra tradizione e anche la nostra città. Al contrario noi crediamo nel valore di un processo di rieducazione dei più disparati condimenti che si usano all'estero sugli spaghetti chiamati bolognesi o alla bolognese”. Bisogna ricondurre questo piatto universale nel corretto alveo della tradizione storica e documentata». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino