Siena, «Sei handicappato? Parcheggia altrove»: il messaggio choc sull'auto di un disabile

"Sei handicappato? Parcheggia altrove": il messaggio sull'auto di un disabile
"Sei handicappato? Parcheggia al posto assegnato", recita il messaggio anonimo lasciato sul parabrezza dell'auto di Maurizio Coluccio, disabile grave che vive ad...

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"Sei handicappato? Parcheggia al posto assegnato", recita il messaggio anonimo lasciato sul parabrezza dell'auto di Maurizio Coluccio, disabile grave che vive ad Arbia, frazione nel comune di Asciano a due passi da Siena.


L'uomo racconta di aver parcheggiato la propria auto con permesso apposito in un posto all’ombra invece che nel parcheggio riservato, che si trovava al sole. Al ritorno ha trovato un biglietto esplicito. 





“Come spesso accade per questioni di salute e anche a causa del troppo calore che si crea in auto - scrive nella lettera - invece di lasciare la mia auto nel posto assegnato come disabile, l'ho parcheggiata sul lato opposto della strada in quanto degli alberi presenti creano delle zone di ombra. Tutto ciò solo perché, assumendo farmaci salvavita, gli stessi portano la pressione arteriosa stabilmente a livelli bassi, 100/60, e altrettanto il battito cardiaco sui 50 battiti al minuto, che di per sé, sono condizioni di criticità, ma necessarie per far si di non avere ulteriori infarti e problemi al cuore. Purtroppo tutto ciò è dettato dalla patologia di cui sono affetto, una malattia autoimmune cosi rara e incurabile, da essere solo uno dei 7 casi al mondo, riconosciuto, con una disabilità riconosciuta al 100% con nessuna possibilità di poter più effettuare un lavoro e di essere titolare della legge 104 art 3/3". 


Giovedì verso le 15,00 ha trovato il messaggio e ha deciso di raccontare l'episodio nella speranza di sensibilizzare l'opinione pubblica di chi è ignaro di tutto. "Purtroppo chi è disabile come me, che oltremodo ha difficoltà anche a deambulare, non sempre ha la possibilità di avere il posto riservato anche all’ombra onde evitare complicazioni. "Da parte mia non avrei nessuna difficoltà, se non avessi questi grandi e gravi problemi di salute, di parcheggiare l’auto altrove e mi dispiace se l’utente in questione, per sua ignoranza, ne abbia fatto una questione di stato tanto da dover ricorrere ad un biglietto lasciato anonimamente sul parabrezza della mia autovettura". Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino