Roma, a processo per furto dopo l'udienza ruba un iPhone in tribunale

Roma, a processo per furto dopo l'udienza ruba un iPhone in tribunale
In tribunale è arrivato dopo una notte dietro alle sbarre con l'accusa di furto. Dal tribunale è andato via mettendo a segno un altro colpo: un cellulare sfilato...

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In tribunale è arrivato dopo una notte dietro alle sbarre con l'accusa di furto. Dal tribunale è andato via mettendo a segno un altro colpo: un cellulare sfilato ad un cancelliere distratto. Il ladro audace si è messo all'opera pochi minuti dopo la decisione del giudice che, generosamente, lo aveva rimesso in libertà applicandogli una misura cautelare tenue, l'obbligo di firma. Tuttavia l'uomo, invece di essere grato al magistrato, ne ha approfittato per rimettersi subito al lavoro.


IL COLPO
La vicenda, surreale, va in scena a metà ottobre. Un 40enne italiano viene scoperto dalla polizia mentre ruba in un negozio. L'uomo ha precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti. Non è proprio un Arsenio Lupin, troppe infatti le volte in cui è stato scoperto dalle forze dell'ordine. Ad ogni modo gli agenti lo portano in commissariato. Il 40enne passa una notte in gattabuia. La mattina presto lo conducono a piazzale Clodio. L'accusa è di furto, i precedenti sono numerosi. A questo punto al giudice non resta che convalidarne l'arresto. Ciò significa che i poliziotti, in sostanza, la sera precedente hanno fatto bene il loro lavoro. Il magistrato decide poi di applicare una misura cautelare leggera. L'obbligo di firma appunto. Di fatto il 40enne italiano è libero. Libero di tornare a casa sua. Ecco, però, che prende un'altra decisione. Prima di rientrare nel suo appartamento pondera un nuovo colpaccio da fare dentro il palazzo di giustizia.
Prende l'ascensore della palazzina B della cittadina giudiziaria e sale i piani. Apre le porte, fa finta di cercare qualcuno. In realtà cerca qualcosa, cellulari, portafogli o borsette incustodite. Quando all'interno degli uffici trova il personale richiude semplicemente la porta. Alla fine, pero, la sua tenacia viene premiata. Scopre un iphone abbandonato sulla scrivania. L'afferra, lo mette in tasca e imperturbabile prende la strada dell'uscita.

I FILMATI

Il 40enne italiano non sa però che le sue gesta sono state immortalate dalle telecamere a circuito chiuso del tribunale di Roma. A piazzale Clodio scoppia il caos. Quando il cancelliere non ritrova il prezioso smartphone va su tutte le furie, i sospetti cadono su altri dipendenti innocenti. A questo punto vengono allertate le forze dell'ordine dello stesso tribunale. Gli agenti acquisiscono i video dell'impianto di sicurezza. I poliziotti, con gli stessi filmati in mano, scoprono poi l'autore del furto. Il suo percorso viene ripreso dall'inizio. Da quando entra in tribunale a quando esce, compresa ovviamente la sua performance. Per la procura non ci sono dubbi, è lui il ladro. Il pm Pietro Pollidori gli notifica l'atto d'accusa. Il 40enne, nel frattempo, è ristretto ai domiciliari, lo avevano di nuovo scoperto dopo un altro colpaccio maldestro. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino