«Isoardi, prendi appunti». Così scrive su Facebook Sumaya Abdel Qader, consigliera comunale del Pd di Milano, volto noto della comunità islamica...
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La donna, dopo le mille polemiche scaturite dalla foto di Elisa Isoardi che di venerdì sera stira le camicie a Matteo Salvini, ha postato una foto sul suo profilo che la ritrae sul divano a leggere mentre a stirarsi le camicie è proprio suo marito. La foto della conduttrice televisiva ha scatenato veramente molte polemiche, critiche, meme e ironie e quella della consigliera islamica è solo l'ultima di una lunga serie.
Sumaya Abdel Qader precisa, sottolineando l'ironia del suo post: «Mio marito Abdallah, che è un medico dentista, stira di solito tutte le sue camicie, i miei veli, i vestiti dei nostri figli. Lo tengo lontano solo dalla cucina, quello è il mio regno perché mi piace cucinare». La stessa Isoardi ha scherzato sui vari meme, così come il marito della consigliera del Pd che ha replicato dicendo di essere stato eliminato da tutti i gruppi WhatsApp di uomini.
Ma il problema forse è uno ed è stato un po' perso di vista. Perché l'immagine di una donna che stira le camicie al suo uomo o che prepara la cena devono per forza veicolare un messaggio maschilista? Cosa c'è di tanto strano nel fare qualcosa di gentile, carino e utile per la persona che si ama? Non è un problema di schieramenti politici, né un problema culturale, forse sfugge il buon senso. Quello che portava le nostre nonne e le nostre mamme a prendersi cura della famiglia come semplice gesto di amore e di piacere, lo stesso che magari nonni e padri avevano nel portare fiori in casa o nel fare regali fuori dalle ricorrenze comandate. Difendere i diritti delle donne è sacrosanto, ma che le nuove femminste nel 2018 debbano farsi avanti a colpi di ferro da stiro forse è grottesco.
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Il Gazzettino